Parmigiano Reggiano, +6,1% le vendite e +11,9% l’export nel 2020
Nel primo semestre dell’anno crescono le vendite di Parmigiano Reggiano rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In aumento anche l’export con ottime performance in Europa: Paesi Bassi, Belgio, Germania, Regno Unito, Francia. Per l’extra-UE buoni risultati in: Canada, Area del Golfo, Cina, Norvegia.
Nonostante l’emergenza sanitaria e le incertezze sui mercati internazionali, il Parmigiano Reggiano chiude il primo semestre 2020 con il segno più. I dati emergono da un’analisi del Consorzio Parmigiano Reggiano e del Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA).
Se in Italia l’aumento complessivo delle vendite è stato pari al 6,1% all’estero, l’export è cresciuto dell’11,9%. Nei primi sei mesi del 2020 son, infatti, oltre 27mila le tonnellate di prodotto che hanno superato i confini italiani per raggiungere le tavole di tutto il mondo.
Il 2020 è stato un anno eccezionale che ha cambiato anche la distribuzione dell’export del prodotto. Nel primo semestre del 2020, il primo mercato è stato la Germania seguito da Francia – fino ad ora primo mercato dopo l’Italia – Usa (18,2%), Regno Unito (13,5%) e Canada (5%).
L’Europa cresce complessivamente del +12,5% con incrementi notevoli per Paesi Bassi (+31,6%), Belgio (+31,3%), Germania (+16%), Regno Unito (+15,1%) e Francia (+7,2%). Anche l’extra-UE cresce segnando un +11,9%: da segnalare le performance positive di Canada (+153,9%), Area del Golfo (+50,5%), Cina (+37,2%), Norvegia (+35,8%).
Registrano performance negative invece, in Europa, Grecia (-14,6%) e Austria (-13,3%). Fuori dall’Ue diminuiscono le quote in Australia (-25,8%), Giappone (-3,2%) e Stati Uniti (-1,6%), a causa delle incertezze sui mercati dovute al virus.
Un altro dato interessante riguarda il formato preferito dai consumatori all’estero. I buyer acquistano perlopiù porzionati e grattugiati che crescono rispettivamente del 14,7% e del 14,2%, mentre calano le forme intere che registrano una flessione pari al 5,9%.
“Anche in questo momento di crisi e incertezza il mercato ci ha premiato. I dati dimostrano come la marca forte e ben posizionata verso il consumatore sia stata il vaccino migliore per arginare gli impatti commerciali del Covid. Ora serve collaborazione di tutti per tutelare il prodotto ed evitare i rischi legati ad un autunno molto incerto”, ha commentato Nicola Bertinelli (nella foto), presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
Il Parmigiano Reggiano ha ottenuto ottime performance in termini di vendite ma sta anche soffrendo di un eccesso di offerta con il conseguente calo dei prezzi e una riduzione della remuneratività.
“Il Consorzio acquisterà dai suoi 335 caseifici fino a 320mila forme così da riequilibrare il mercato. Le forme saranno conservate nei magazzini, fatte stagionare più a lungo e reimmesse progressivamente sul mercato quando sarà possibile ottenere una remunerazione adeguata al prodotto. Non è la prima volta che il Consorzio interviene per ritirare le forme al fine di alzare le quotazioni: era già successo nel 2014-2015. La novità è che ora il Consorzio non si limiterà a ritirare le forme dal mercato ma ridurrà ulteriormente le quote di produzione che sono stata stabilite per il triennio a venire”.