Un inno al Brunello e alla cotoletta a Milano

L’Osteria Brunello gode della vetrina di Brera e, più precisamente, Corso Garibaldi: una delle arterie milanesi sempre più ritrovo della movida cittadina.

Accogliente e informale Osteria Brunello è il classico indirizzo che si presta un po’ a tutte le occasioni: da un veloce pranzo di lavoro a una conviviale cena tra amici fino a una serata a lume di candela.

Il contesto già fa intuire che ci troviamo di fronte a un ristorante che unisce tradizione e contemporaneità e non a un’osteria vecchio stampo. Anche se il nome dedicato alla dop toscana può ingannare, come in ogni osteria moderna meneghina che si rispetti è presente il classico risotto allo zafferano.

A dire il vero però la regina della casa è “la vera cotoletta alla milanese”, circa 230 grammi di carne di vitello panata con l’osso: non a caso, il piatto si è aggiudicato numerosi riconoscimenti sia di critica e pubblico.

 

In carta ci sono anche i golosi ravioli di parmigiana di melanzana, che nella versione invernale s’ispirano ai pizzoccheri, ma anche uno scenografico polpo croccante e un tenero petto di anatra rosa. Non mancano i piatti modaioli (passatemi il termine) dalle alici marinate allo spaghetto con tartare di gambero tutti cucinati dallo chef Marco Amasi e dalla sua giovane brigata. Le porzioni così come il prezzo si avvicinano più alla logica del ristorante che a quello della trattoria di quartiere e il servizio è cordiale e attento.

 

L’Osteria Brunello è uno di quei posti dove è d’obbligo sfogliare la carta dei vini: oltre duecento etichette selezionate da Tunde Pecsvari (nella foto), sommelier nonché titolare del ristorante, con grandi nomi e piccoli produttori italiani insieme, da Nord a Sud. La Toscana, con le numerose pagine dedicate al Brunello e al Rosso di Montalcino, la fa però da padrona. La particolarità del locale è che è sempre aperto, 365 giorni l’anno.

Prezzi: a partire da 45 euro (bevande escluse)

 

NOTIZIA TRATTA DAL MAG 126, A PAGINA 150.

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