Ortofrutta: l’Italia genera il 15% della produzione Ue

L’ortofrutta vale un quarto dell’agricoltura italiana, con 13,5 miliardi di euro di valore della produzione, circa 900mila ettari di superficie e 346mila imprese. Il problema è il dumping socio-economico generato dai competitor in grande ascesa: dalla Spagna al Marocco.

Seconda solo alla Spagna, l’Italia genera il 15% del totale del valore della produzione ortofrutticola dell’Unione europea. Questo in sintesi è ciò che emerge dallo studio “Ortofrutta in Italia: profilo di un settore labour intensive”, realizzato da Italia Ortofrutta e Nomisma.

Secondo la ricerca, il 43% dei rapporti di lavoro attivati in agricoltura nel 2017 fa riferimento, infatti, alle colture ortofrutticole. Un settore labour intensive e quindi positivo per lo scenario economico italiano. Coltivare frutta e verdura crea lavoro e occupa ogni anno circa 1,97 milioni dipendenti in Italia, la stragrande maggioranza operai agricoli e gli altri impiegati, quadri e dirigenti. Sono ben 110,7 milioni le giornate lavorative di mano d’opera annualmente a carico dei produttori di ortofrutta e il totale degli operai agricoli rappresenta il 12% degli operai italiani (8,5 milioni).

L’elemento lavoro, quindi, finisce per condizionare la competitività dell’ortofrutta italiana, marginalizzando la grande qualità dei prodotti a vantaggio di quelli stranieri spesso venduti sottocosto.

Per il sottosegretario del Ministero delle politiche agricole Alessandra Pesce è necessario semplificare la burocrazia ma soprattutto: “Dobbiamo garantire l’equo salario al lavoratore e il giusto guadagno all’imprenditore agricolo”.

“I prezzi di mercato non coprono i nostri costi di produzione – ha spiegato Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta,-. È necessario quindi impostare delle scelte strategiche che intervengano per restituire valore e competitività del settore”.

 

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