Nasce il primo villaggio Slow Food in Cina
Dalle menti del fondatore di Slow Food Carlo Petrini e dell’architetto Stefano Boeri nasce il progetto Slow Food Freespace.
La missione del primo Villaggio Slow cinese, che nascerà nella provincia sud-occidentale del Sichuan, a Qiyan, è rivalutare la campagna e trasformarla in un centro culturale e di riscoperta delle proprie radici.
Il Paese del Sol Levante deve fare i conti con il costante flusso di migrazione dalle campagne verso le città, che spinge quasi 14 milioni di cinesi ogni anno ad abbandonare i villaggi agricoli. Il programma Slow Food Freespace punta a contrastare questo fenomeno offrendo migliori condizioni culturali, economiche, architettoniche e ambientali a una galassia di comunità contadine locali.
È una grande sfida per la Cina. Il progetto intrapreso da Boeri e Petrini prevede la costruzione di un polo di tre edifici che andranno a stimolare e attirare turisti alla scoperta delle tradizioni gastronomiche locali. Gli spazi saranno concepiti per illustrare al meglio la cultura agroalimentare del Sole Levante: la preparazione, il consumo e la fornitura di cibo.
È inoltre stato stanziato un investimento iniziale, concordato con il Governo centrale, su un centinaio di villaggi rurali cinesi, in ognuno dei quali saranno realizzati una piccola scuola, un museo e una biblioteca.
In un’intervista a Stefano Boeri a Startupitalia, l’architetto milanese ha dichiarato: “con questo progetto vogliamo dimostrare che si può tornare ad avere un’attività agricola produttiva e che è possibile investire nelle nuove generazioni strutturando degli ottimi servizi culturali e spazi di formazione – anche professionale”. L’obiettivo del progetto è “convincere i cinesi che si può vivere nei villaggi rurali, investendo sulla qualità della vita dei propri figli. Scuola e musei, luoghi di formazione e trasmissione del sapere, insieme al lavoro, sono il vero collante tra una comunità e il suo territorio”.