Il mercato del food online in Italia vale 812 milioni

Nel 2017 il mercato online legato al settore alimentare (Food&Grocery) in Italia vale 812 milioni di euro, in aumento del 37% rispetto al 2016, ma incide ancora marginalmente (0,5%) sul totale degli acquisti retail. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla School of Management e da Netcomm, presentato al Politecnico di Milano.

Sono tre i segmenti che si possono identificare all’interno dell’alimentare online: il grocery, ossia prodotti alimentari da supermercato, l’enogastronomia, ossia prodotti gastronomici e alcolici (vino, birra, liquori e distillati) e la ristorazione, ossia cibo pronto.

L’87% del giro di affari è generato dall’alimentare con 708 milioni di euro, mentre il restante 13% è prodotto dall’healthcare (104 milioni di euro). Il grocery online è in maggioranza prodotto dagli operatori tradizionali per un valore di 240 milioni di euro (+57%). L’enogastronomia (+13%) mantiene il primo posto per fatturato (257 milioni di euro) tra tutti i comparti che compongono la categoria, ma perde quota nell’incidenza all’interno del settore (38%, era del 46% nel 2016). La ristorazione, invece, raggiunge 201 milioni di euro (+66% rispetto al 2016): con un tasso di crescita doppio rispetto a quello medio registrato nell’alimentare, l’incidenza del segmento passa dal 24% del 2016 al 28% del 2017.

Oggi il food& grocery incide solo per il 4% del mercato eCommerce B2c italiano, pari complessivamente a 23,1 miliardi di euro.

“La spesa in prodotti Food&Grocery è tra le più rilevanti nel paniere degli acquisti dei consumatori italiani”, si legge sul sito dell’Osservatorio. “Eppure, analizzando il valore dell’eCommerce del settore, ci troviamo davanti a un mercato ancora contenuto, in cui la penetrazione dell’online è significativamente inferiore all’1%. Negli ultimi anni, però, l’offerta – fino a poco tempo fa carente – si è arricchita grazie a nuove iniziative che hanno visto protagonisti sia gli operatori tradizionali sia le Dot Com (fra queste numerose startup). L’offerta italiana si sta allineando sempre più a quella presente sui mercati stranieri più evoluti (come Francia, UK e USA) e sta quindi mettendo le basi per uno sviluppo importante del mercato”.

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