Lavazza punta sul caffè in capsula e acquista la padovana Nims

Un’altra acquisizione, la quinta in 18 mesi, per Lavazza che punta sul mercato del caffè in capsula. Dopo le acquisizioni delle francesi Carte Noire ed Esp, della danese Merrild e della canadese Kicking Horse Coffee, l’azienda torinese ha rilevato il controllo di Nims, impresa padovana specializzata nella distribuzione e vendita diretta door-to-door del caffè in capsula e di macchine in Italia.

In particolare, Lavazza ha acquistato dalla famiglia Germani-Malis l’80% di Nims, che ha chiuso il 2016 con un fatturato di 110 milioni di euro, un risultato operativo di 6,2 milioni e un utile netto di 4,9 milioni. Flavio Ferretti, che vanta un’esperienza trentennale nell’azienda torinese, è stato nominato presidente e ad di Nims. L’operazione di acquisizione si concluderà nel 2018 con l’acquisto del restante 20% del capitale.

«Il mercato del caffè in Italia continua a puntare sul porzionato, il segmento più dinamico», ha commentato Antonio Baravalle (nella foto) amministratore delegato di Lavazza. «L’integrazione di Nims all’interno del gruppo ha l’obiettivo di aumentare significativamente il presidio diretto del consumatore finale attraverso una strategia di lungo periodo chiara e incentrata sul caffè».

Tra l’azienda padovana e Lavazza il rapporto era già consolidato da una collaborazione di oltre 20 anni nella commercializzazione di caffè porzionato sia nel canale domestico che, più limitatamente, nei distributori di caffè per uffici e aziende con un portafoglio prodotti dedicato.

Lavazza ha chiuso il 2016 con un fatturato di 1,9 miliardi e un utile operativo di 61,7 milioni. Le vendite di caffè sono state di 1,45 miliardi, di capsule 305 milioni e di macchine 76,4 milioni. L’estero rappresenta il 60,3% dei ricavi. L’obiettivo principale della società è quello di arrivare a raggiungere il target dei 2,2 miliardi di giro d’affari entro il 2020.

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