La Mantia chiude: “Non lascio Milano ma cerco uno spazio più piccolo”
Filippo La Mantia, a fine anno, chiuderà i battenti del ristorante milanese di Piazza Risorgimento, aperto nell’aprile 2015 con la conferenza stampa del Salone del Mobile.
Quello del cuoco imprenditore siciliano non è un addio ma solo un cambio di rotta strategico, una trasformazione dettata da coraggio e, se vogliamo, lungimiranza.
L’imprenditore, che non ha soci o fondi alle spalle, infatti, quest’anno ha perso circa il 40% delle entrate. Le uscite,invece, sono rimaste uguali o, in alcuni casi, aumentate.
“Prevenire è meglio che curare – afferma lo chef che ha recesso anticipatamente dal contratto d’affitto della sede di Filippo La Mantia – Oste e cuoco, per via delle spese – insostenibili senza gli incassi degli eventi. Alla soglia dei sessant’anni e con 38 dipendenti devo essere realista. Il mio ristorante funziona ma è assurdo mantenere i costi d’affitto così come di pulizie, sanificazione, manutenzione, utenze di uno spazio così grande, se non può ospitare pranzi e cene aziendali o brunch. Gli eventi mi permettevano di far quadrare i bilanci, così come le consulenze che sono venute a mancare”.
Per il ristorante, il 31 dicembre sarà l’ultimo giorno in Piazza Risorgimento. “Sono già arrivate decine di offerte dove trasferire il locale”, rassicura La Mantia, che a ottobre deciderà la nuova sede e a gennaio traslocherà.
L’avventura milanese di La Mantia, quindi, continua.
Guarda l’intervista a Filippo La Mantia durante i Foodcommunity Awards 2019.