La gastronomia, da banco23, diventa rifugio per buongustai
di Francesca Corradi
Un locale che è un concentrato di tre anime – gastronomia, bistrot e caffè – che nasce poco più di un anno fa dall’idea dei fratelli La Scala. Giuseppe, avvocato d’affari e fondatore dello studio La Scala; Maria Pia (nella foto), head of marketing & communication di Behind the Cloud; e Filippo, amministratore delegato di Garnell. Parliamo di banco23.
Al civico 23 di via Ravizza a Milano, il locale può essere frequentato tutto il giorno: a colazione, a pranzo, per un aperitivo dopo il lavoro, da poche settimane anche nella versione prolongée, a cucina (da giovedì a sabato).
Il format, che verrà presto replicato, prevede sia l’acquisto di prodotti enogastronomici di alta qualità, tanti Dop o Presidio Slow Food in bella mostra al bancone di cinque metri, sia il loro consumo al tavolo attraverso i piatti espressi cucinati dalla chef Michela Lucci (nella foto a destra) al comando della brigata di cucina.
Gli interni sono lineari ed essenziali – niente fronzoli o colori accesi perché l’attenzione è tutta per il cibo – e i quaranta coperti sono saggiamente distribuiti, la funzionalità ahimè prevale sull’intimità.
Più volte ho mangiato a banco23 e ne sono uscita sempre soddisfatta, alcune volte è riuscito persino a superare le mie aspettative.
Dal lato ristorativo nulla è lasciato al caso e la qualità, a tavola, parte dal cestino di pane del Forno Grazioli di Legnano, insieme a Longoni uno dei panifici più “quotati” del settore. Il menu cambia settimanalmente in base alle stagioni e all’estro dello chef: in carta, oltre alla dozzina di proposte giornaliere, c’è un’ampia scelta di pietanze a base di salumi e formaggi provenienti direttamente dal banco. La specialità della casa è senz’altro il risotto, ora proposto con barbabietola e gocce di erborinato da abbinare, per ingannare l’attesa, con un’ insalata crudaiola con funghi champignon e speck o crauto viola e formaggio Bra Dop. Il pranzo può tranquillamente proseguire con…
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