Intesa Sanpaolo. Accordo per il pegno rotativo sul Parmigiano Reggiano
Era stato concepito come strumento per garantire liquidità aggiuntiva alle imprese. Dopo un decollo lento c’è stata l’improvvisa accelerazione nel corso dell’emergenza pandemica. È il pegno rotativo, ossia il credito erogato dagli istituti bancari dietro garanzia coperta con prodotti agroalimentari in stagionatura. Sarà presentato domani l’accordo messo a punto da Intesa Sanpaolo e il Consorzio del Parmigiano Reggiano, per favorire l’accesso al credito, mediante pegno rotativo sulle forme di Parmigiano, delle aziende di uno dei più famosi formaggi made in Italy.
Intesa Sanpaolo ha stanziato un plafond da 100 milioni per supportare gli investimenti dei caseifici su magazzini di stagionatura, sulla realizzazione o ristrutturazione di siti produttivi o sull’acquisto di terreni, immobili o altri beni strumentali. Al di là dell’aspetto finanziario l’istituto di credito metterà a disposizione del Consorzio e delle aziende (305 caseifici che nel 2022 hanno prodotto oltre 4 milioni di forme di Parmigiano Dop) una struttura dedicata di supporto e consulenza costituita dai professionisti della direzione Agribusiness.
«I finanziamenti garantiti dalle forme di Parmigiano – spiegano a Intesa Sanpaolo – rendono possibile smobilizzare il valore economico del prodotto in stagionatura e soddisfare le esigenze finanziarie delle imprese associate al Consorzio».
«Per andare incontro alle esigenze dei produttori di Parmigiano Reggiano, il Consorzio – ha aggiunto il presidente, Nicola Bertinelli (nella foto, a sinistra) – ha aperto un tavolo di confronto con gli istituti di credito. Il primo accordo che è stato raggiunto è questo con Intesa Sanpaolo. L’ultimo anno è stato caratterizzato dal caro energia, dall’incremento del costo delle materie prime e da un’inflazione crescente che riduce il potere d’acquisto delle famiglie. È diventato pertanto di grande importanza uno strumento come quello del pegno rotativo, che garantisce alle nostre aziende liquidità nei mesi in cui la nostra Dop matura sulle scalere».