Il non detto delle cene di Stato

MAG incontra Lorenza Scalisi (nella foto) l’autrice di “Tutti i piatti dei presidenti”.

Chiunque si immagini tavole ricche, sontuose e imbandite con sfarzo, fin dalle prime pagine del libro di Lorenza Scalisi, rimarrà stupito, rendendosi conto di quanto l’esclusività della location non ne rispecchi la vera substantia.

Giornalista e reporter poliedrica, Scalisi scrive un po’ di tutto, dai viaggi al lifestyle, dal food & wine all’hospitality, e sostiene di essersi trovata un po’ per caso e un po’ per fortuna – come spesso accade per le migliori cose della vita – in questo progetto. Tutti i piatti dei presidenti (L’ippocampo) è un lavoro che per la prima volta racconta per immagini (le splendide foto di Chiara Cadeddu) e aneddoti il dietro le quinte dei pranzi e delle cene che vengono ospitati al Palazzo del Quirinale, sede della presidenza della Repubblica Italiana. Semplicità, tradizione, pochi ingredienti, ma scelti con cura. Sono ricette che sanno di casa.

«Tutto quello che descrivo è vero, anche gli odori», dice Scalisi, raccontando di quella mattina in cui, una volta messo piede a Palazzo, è stata investita da un intenso profumo di ragù, la madeleine dell’infanzia italiana. Certi piatti, profumi, consistenze, sono vere e proprie finestre emozionali, archivi di esperienze.

Quando le abbiamo chiesto quale fosse stato il piatto che avrebbe voluto assaggiare, ridendo mi ha assicurato di aver provato – con grande stupore degli chef – tutte le pietanze fotografate.

Un libro all’insegna di ciò che non è ancora stato detto e che risponde alla (neanche troppo) recondita curiosità tutta italiana di allungare un occhio nella vita delle persone che contano. Nel cuore della Città Eterna, lontano dalla frenesia e dai rumori, sorge un palazzo dove il tempo sembra fermarsi.

di letizia ceriani

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