Gruppo Felsineo: mortadella certificata con la tecnologia blockchain

Gruppo Felsineo, leader nel mondo della mortadella, ha lanciato sul mercato, a dicembre, i primi prodotti certificati con la tecnologia block chain, che consente al consumatore l’accesso immediato a informazioni relative alla filiera e lo rende protagonista delle scelte aziendali.

Il progetto è stato curato, nel suo studio di fattibilità e nella sua realizzazione, dalla società di advisory Consulenza e Risorse che si è avvalsa della collaborazione della PMI innovativa Apio per lo sviluppo di una parte della tecnologia.

Aprire un canale di dialogo privilegiato tra consumatore e produttore grazie a un gesto diventato tra i più comuni della vita quotidiana: la scansione di un QR Code con lo smartphone. Giunta alla quarta generazione di famiglia, dal 1963 – e quindi da quasi 60 anni – produce Mortadella Bologna IGP. Nello stabilimento di Zola Predosa, in provincia di Bologna, si svolgono tutte le fasi di macinatura, insacco, legatura, cottura, confezionamento e spedizione, che portano alla produzione di circa un terzo della Mortadella Bologna IGP in Italia. Dal 2016 l’azienda di riferimento del Gruppo per la produzione di affettati vegetali è Felsineo Veg, che propone linee di alimenti 100% naturali, ricchi dal punto di vista nutrizionale e ispirati alla tradizione italiana.

“Nella nostra azienda, tradizione e innovazione viaggiano su binari paralleli, con l’obiettivo di ottenere sempre la migliore qualità del prodotto, attraverso processi sostenibili per l’ambiente e sicuri per chi ci lavora”, spiega Arnaud Girard, Marketing Director del Gruppo Felsineo. “La scelta di aprirsi all’innovazione tecnologica portata dalla blockchain nasce dalla volontà di instaurare un rapporto di completa trasparenza e fiducia con i nostri consumatori, ed è stata resa possibile dalla società di advisory Consulenza e Risorse, che ci ha seguito dall’inizio al compimento di questo percorso”.

Tra gli obiettivi di questo progetto, di cui il Gruppo Felsineo è tra i pionieri nell’industria italiana del food, oltre alla trasparenza verso il pubblico, c’è il miglioramento della filiera produttiva in termini di qualità, salubrità, sicurezza e rispetto delle normative, ma anche di riduzione degli sprechi, dalle prime fasi di approvvigionamento delle materie prime fino al servizio clienti.

“I vantaggi portati dalla semplice scansione del QR Code sulla confezione devono essere letti su due fronti: quello del consumatore, che acquisisce una maggiore consapevolezza di ciò che sta acquistando, e quello del produttore, che, grazie alla possibilità di interagire con i suoi clienti, ottiene importanti informazioni per orientare le sue scelte future”, afferma Luigi Jovacchini, co-founder e CIO di CeR, che ha coordinato il progetto.

Oltre alla tracciabilità dei prodotti, l’utente può apprendere ricette per cucinare la mortadella e condividere successivamente suggerimenti ed eventuali segnalazioni, con la certezza che arrivino direttamente al produttore: tutto in una logica di condivisione su un’unica piattaforma che funziona da ponte tra le due estremità della filiera.

“Il dialogo è immediato perché non dobbiamo gestire altre pagine web, cloud, server o redirect: la comunicazione dei comportamenti degli utenti avviene così in modo certo e diretto. In questo modo il consumatore può fornire informazioni preziose per le scelte future dell’azienda”, conferma Arnaud Girard.

 

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