Il Cuoppo, lo street food napoletano verso Piazza Affari

di letizia ceriani

A oggi sono tre le «botteghe» de Il Cuoppo, brand ideato dai fratelli Andrea e Giorgio Sangiovanni nel 2014. Il controllo di Cuoppo è affidato a La Compagnia del Cuoppo (holding di partecipazioni), Lucendro Sicav Plc (Gruppo Gamma Capital) e Copan Management sono soci.

I riferimenti storiografici – che risalgono al 1800 circa -, collocano il cuoppo all’interno di un contesto di strada, umile e popolare, intriso di tradizione, nonché di olio. Antenato dello street food così come lo conosciamo, il cuoppo è un cartoccio di carta paglia al cui interno è racchiusa una frittura mista, di mare, e di terra, con fiori di zucca, zeppoline, crocchè, palline di riso e polenta.

Fatto sta che, a Napoli, il brand dei fratelli Sangiovanni ha sbloccato il ricordo giusto e continua a crescere: con tre botteghe in città, annuncia un triennio ricco di novità. Sono previsti 23 nuovi locali diretti e 15 affidati al franchising, oltre alla quotazione in Piazza Affari a Milano. Il primo round di finanziamenti, svoltosi nel 2021, si è chiuso in overfunding con un ammontare di oltre 500mila euro. Il secondo round si terrà nel prossimo autunno. Nella seconda metà dell’anno si prepara a una campagna di crowdfunding per velocizzare il processo di crescita.

Andrea Sangiovanni, co-founder de Il Cuoppo, racconta a MAG gli sviluppi futuri.

Il Cuoppo nasce nel 2014. Da dove viene l’ispirazione?
Il Cuoppo – Friggitori Napoletani nasce dalla tesi di laurea in Marketing e Comunicazione di Giorgio (n.d.r. Sangiovanni) che ha costruito il format insieme a me come case study con un preciso obiettivo: rivisitare in chiave gourmet le antiche ricette del fritto presenti nella tradizione culinaria partenopea e apprezzate in tutto il mondo. Fiori di zucca ripieni di frittatine di bucatini, crocché di patate, arancini di riso… tutte delicatezze che vengono servite calde e croccanti nel cuoppo, ovvero un tipico cono di carta paglia assorbente, pronte per essere gustate passeggiando per le vie delle città. Perché parliamo appunto di cibo da passeggio, cibo di strada, street food nobilitato, veloce e gustoso. 

I numeri parlano chiaro e il brand convince gli investitori. Nel 2021, la prima campagna su CrowdFundMe.
Vero, i numeri parlano chiaro… e sono senza dubbio ottimi! L’Ebitda è del 32% in un mercato, quello della ristorazione, che oscilla tra il 13 ed il 15%. Ed è vero che il primo round, tarato su di una raccolta di 200mila euro, si è chiuso con oltre 500mila euro raccolti e con l’ingresso di investitori istituzionali, come Lucendro Sicav Plc del Gruppo Gamma Capital e la Copan Management, veicolo di investimenti guidato da Alessandro Ungaro, già direttore generale del Gruppo ING Italia.

Cosa vi aspettate, quindi, dal secondo round del prossimo autunno?
Dati i risultati raggiunti, possiamo ben sperare che, sia gli attuali azionisti quanto i potenziali nuovi investitori, aderiranno alla nuova offerta con quote di partecipazione anche più importanti.

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Letizia Ceriani

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