Due giovani imprenditori salvano Fonte Margherita dal fallimento

Fonte Margherita rinasce grazie alla collaborazione di due giovani imprenditori veneti, Denis Moro e Nicola Sartore, con un progetto di salvaguardia del patrimonio storico locale, che sfida le multinazionali, e una produzione esclusivamente in vetro.

 

La realtà vicentina, il più antico impianto d’imbottigliamento in Veneto, è stata salvata dall’orlo del fallimento da Moro, classe 1985, che nel 2017 ha acquisito lo stabilimento di Valli del Pasubio (Vicenza) riportandolo in attivo. Formata da due storici stabilimenti, Fonte Margherita (1845) e Sorgente Alba (1971) – che attingono dalle sorgenti Camonda, Alba e Bolfe Giotti – l’azienda produce oggi 13 milioni di bottiglie di acqua delle Piccole Dolomiti imbottigliata direttamente alla fonte, ne consegue la rinuncia alla creazione di aree industrializzate per l’estrazione, a discapito di tutti i vantaggi che comporta nella produzione.

 

Recentemente l’imprenditore dell’alto vicentino è stato affiancato da Nicola Sartore, classe 1978, che ha portato in Fonte Margherita le competenze industriali di Sariv, azienda metalmeccanica del padovano che guida e ha ridisegnato dal 2008, con l’obiettivo di farle fare il salto di qualità nel campo delle operations.

 

 

“Quando sono arrivato – afferma Moro – l’azienda veniva da oltre dieci anni di bilanci in rosso. È stato subito messo in atto un piano di rilancio che ha permesso di salvaguardare il patrimonio aziendale a quindici posti di lavoro già tre mesi dopo l’acquisizione. Una volta raggiunto questo equilibrio, ho deciso che volevo far crescere l’azienda e portare al suo interno nuove competenze. Il 2018 è partito con una nuova spinta grazie a un ulteriore ampliamento dell’organico e alla creazione di un nuovo reparto, le operations. Con l’esperienza di Nicola le nostre forze sono concentrate nel ridisegnare i processi interni e portare assieme Fonte Margherita a un altro livello”.

“Le direttrici di sviluppo – prosegue Moro – si sono basate su sostenibilità, innovazione di prodotto e creazione di una nuova immagine del marchio. Senza doverci adeguare alle logiche competitive delle multinazionali, vogliamo prenderci l’impegno di sensibilizzare ed educare i consumatori”.

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