Ferrarelle: vola con un fatturato di 142 mln e investe sulla sostenibilità

Ferrarelle, quarto produttore italiano di acque minerali con una quota del 7,8%, ha chiuso il 2017 con un fatturato in crescita pari a 142 milioni di euro, 930 milioni di litri venduti – +4% rispetto al 2016 – e un ebitda di oltre 18 milioni di euro.

 

Parallelamente ai ricavi e volumi si è registrata una crescita anche della sostenibilità economica, ambientale e sociale del Gruppo, proprietario delle acque minerali Ferrarelle, Acqua Vitasnella, Fonte Essenziale, Boario, Natía, Santagata, Roccafina, delle acque funzionali Linfe di Vitasnella, del brand di cioccolato d’alta gamma Amedei e distributore esclusivo per la penisola di Evian. Lo si evince dal bilancio di sostenibilità, presentato mercoledì 11 luglio, in cui, dal 2015, Ferrarelle rendiconta tutto il suo impegno per l’ambiente, il territorio e le persone.

 

Il valore economico generato dall’azienda nel 2017 è pari a 183,5 milioni di euro, +4,3% rispetto al 2016. Agli stakeholder sono stati distribuiti 172,1 milioni di euro, con una crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente, di cui 23,8 milioni di euro ai dipendenti, +2,7%, e 1,4 milioni alla collettività, grazie a donazioni e contributi ad associazioni e attività di sponsorizzazione.

 

Per quanto riguarda l’aspetto ambientale, a Ferrarelle sta a cuore il tema del riciclo che sempre più ricopre in maniera traversale le tre grandi direttrici, sostenibilità ambientale, sociale ed economica, sulle quali l’azienda sviluppa e delinea il suo futuro come il  progetto bottle to bottle implementato attraverso la produzione di R-PET (PET riciclato), come si legge in una nota. Dal bilancio 2017 si registra: una riduzione dei consumi idrici del 2,2% rispetto al 2016; una riduzione del 4,8% dell’indice di intensità energetica; una riduzione del 5,5% rispetto al 2016 e del 11,2% rispetto al 2015 dell’indice di intensità di emissione totale, che misura le emissioni di gas serra per ogni ettolitro di acqua minerale prodotta; l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

 

Il Gruppo pensa anche ai suoi dipendenti, il cuore pulsante dell’azienda: dal punto di vista contrattuale il 95,5% sono assunti a tempo indeterminato e possono aderire al progetto work-life balance, con l’adozione dello smart working come strumento di conciliazione della vita lavorativa e personale. Ferrarelle inoltre promuove attività  formative, +59,6% rispetto al 2016, e progetti in ambito culturale e scientifico.

 

“Due anni fa, con grande orgoglio, Ferrarelle è stata la prima azienda del settore acque minerali a realizzare un bilancio di sostenibilità di questo tipo – ha dichiarato Michele Pontecorvo Ricciardi, Vicepresidente di Ferrarelle e Consigliere delegato alla corporate identity, comunicazione e Csr -. Proprio come la vitalità, anche la sostenibilità non è ascrivibile ad un’unica forma ed è per questo che nella stesura del documento abbiamo voluto dare rilevanza a tutte le sue diverse sfaccettature e a tutte le attività che ci vedono coinvolti: l’importante riduzione dell’impatto ambientale delle nostre attività produttive, le numerose partnership in ambito Csr, l’incremento sostanziale del valore economico distribuito agli stakeholder e l’avvio dell’ambizioso progetto R-PET sono solo alcuni degli esempi delle forme delle nostra vitalità”.

 

“L’avvio dello stabilimento produttivo di Presenzano è senza dubbio per noi motivo di grande orgoglio perché ci consente di dare nuova vita alle bottiglie provenienti dalla raccolta differenziata e di alimentare da attori protagonisti un processo di economia circolare virtuoso e pioneristico – ha dichiarato Carlo Pontecorvo, Presidente di Ferrarelle -. Nel nostro nuovo stabilimento produrremo le preforme, lo stato embrionale delle bottiglie, con il 50% di pet riciclato, e potremo inoltre utilizzare la scaglia di R-PET ad uso non alimentare per aprirci a nuove opportunità di business all’insegna dello sviluppo sostenibile”.

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