In Gazzetta Ufficiale il decreto sull’etichettatura dei salumi

Storico via libera all’etichetta con l’indicazione di provenienza su salami, mortadella, prosciutti e culatello per promuovere il vero made in Italy.

È stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 2020, il decreto Mipaaf 6 agosto 2020, che definisce le modalità di indicazione obbligatoria del luogo di provenienza per le carni di ungulati domestici della specie suina macinate, separate meccanicamente, preparazioni di carni suine e prodotti a base di carne suina.

“Questo prevede – spiega Coldiretti – che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: Paese di nascita, allevamento e macellazione”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile, dunque, solo quando le carni suine provengono da animali nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.
Scopo del decreto è di garantire trasparenza nelle scelte dei 35 milioni di italiani che almeno ogni settimana portano in tavola salumi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. Una volontà condivisa da ben il 93% dei cittadini che ritiene importante conoscere l’origine degli alimenti, secondo l’indagine online del Ministero delle Politiche agricole.
Così facendo si rafforza la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari e della concorrenza sleale e si tutelano i diritti di proprietà industriale e commerciale anche delle igp.
Con questa decisione, inoltre, si aiutano i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e, alcune volte, dalla concorrenza sleale.
A preoccupare è, infatti, l’invasione di cosce dall’estero. Si stima che l’Italia importi una quantità media di 56 milioni di “pezzi” , da cui si ottengono spesso prosciutti “spacciati” come made in Italy. Per Coldiretti quasi tre prosciutti su quattro venduti in Italia sarebbero in realtà ottenuti da carni straniere.
“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo in etichetta dell’origine degli alimenti. L’Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.

“La norcineria – conclude la Coldiretti – è un settore di punta dell’agroalimentare nazionale. Il settore dà lavoro a circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione, con un fatturato che vale 20 miliardi

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