Cia Veneto, ancora danni: “Serve piano per cambiamenti climatici”

Verona, Cortina d’Ampezzo, Vicenza. Il Veneto in questi giorni è sotto lo scacco del maltempo che si abbatte sull’agricoltura.

Cia Veneto e le articolazioni provinciali sono impegnate nella conta dei danni, a pochi giorni da una vendemmia che dovrebbe rappresentare un momento di rilancio. Il rischio è che rappresenti l’ennesimo evento avverso del 2020.

“Va fatto un ragionamento di ampio respiro sui mutamenti climatici –spiega il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini– purtroppo ormai consolidati. Ma le piogge così violente, il vento così forte non devono trarci in inganno: i veri problemi sono l’aumento della temperatura e la siccità”.

Alcune zone del pianeta stanno già risentendo dell’aumento di temperature, e il Mediterraneo è uno di questi. Il Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici ha stimato che nel trentennio 2021-2050 le precipitazioni estive diminuiranno del 22% e quelle primaverili del 13% rispetto agli anni 1980-2010.

“Fare i conti con il clima che cambia – conferma Passarini –  è diventato strategico per il futuro. È necessario un piano di adattamento ai cambiamenti climatici, che ribalterebbe la situazione e ci permetterebbe di pianificare tecniche e strategie necessarie alla mitigazione dell’impatto degli eventi. Serve un cambio di approccio, in grado di mettere al centro gli agricoltori, gli esperti, i ricercatori e i decisori politici”.

Tra le richieste c’è quelladi un piano invasi, soprattutto di piccole dimensioni e una politica di rimboschimento.

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