Crescono gli investimenti in vini pregiati, Piemonte batte Toscana
Il mercato del vino continua a espandersi nel 2020 e l’Italia è ancora una volta capofila nella crescita. Il valore delle compravendite dei grandi vini italiani ha superato il totale dell’intero 2019.
Per i vini italiani si è registrato un aumento anno su anno del 28,5% del valore commerciale. Buone le performance anche nel mercato secondario, ovvero dei fine wine, cresciuto del 9%, nell’ultimo decennio.
Il valore delle compravendite dei grandi vini del Belpaese scambiate sul Liv-Ex ha superato il totale dell’intero 2019, e presto accadrà lo stesso anche in volume. Nei primi sette mesi dell’anno, il valore del commercio italiano è aumentato di oltre il 70% su base annua.
I Super Tuscans hanno dominato il commercio in valore per l’Italia, fino a quest’anno. Barolo e Barbaresco, nel 2020, sono riusciti a superarli occupando il podio. Giacomo Conterno, Barolo Riserva Monfortino 2013 ha superato di gran lunga il Sassicaia 2017, è secondo in graduatoria. Il più scambiato in volume è stato Produttori Barbaresco, Barbaresco 2016.
Questo non vuol dire che i Super Tuscans non abbiano performato. La crescita dell’appeal dei vini italiani è confermata da tante dop. Insieme al Barolo, anche il Brunello di Montalcino e il Chianti Classico hanno segnato un +300% nei primi sei mesi 2020, secondo il codice Lwin, sistema che associa un codice nemerico univoco a ogni referenza.
Ci sono diversi motivi per cui l’Italia ha fatto così bene nel 2020, non ultimo l’essere immune dai dazi statunitensi. I vini d’Italia continuano a offrire un valore relativo rispetto ai migliori vini di Bordeaux e Borgogna e le annate recenti (2015, 2016 e 2017) sono considerate nuovi parametri di riferimento per molti produttori. Con pochi segnali di vento contrario in vista per l’Italia, il paese sembra certo rimanere al centro dell’attenzione nel corso dell’anno.