Cavit: 271 milioni di fatturato e +29%

Cavit, un grande anno per questo gruppo vinicolo. Il fatturato consolidato del Gruppo è cresciuto del 29% passando da 209,7 milioni di euro dello scorso esercizio a 271 milioni di euro, ottenuto sia per crescita organica che per effetto del consolidamento a 12 mesi delle società di recente acquisizione.
Il Gruppo è oggi composto dal Consorzio Cavit Sc a cui fanno capo le società Cesarini Sforza SpA, Casa Girelli SpA e GLV Srl (quest’ultima all’80%) acquisite nel dicembre 2019, oltre che la società tedesca Kessler Sekt controllata al 50,1%. Si rafforza ulteriormente la posizione finanziaria netta del Gruppo Cavit (Pfn: al 31/05/21 38,3 milioni di euro) che ritorna ai livelli preacquisizione, nonostante l’impiego di risorse finanziarie utilizzate per l’operazione.
Molto soddisfacente anche quest’anno la remunerazione delle Cantine Associate da parte del Consorzio, che ha continuato ad assicurare un elevato livello di servizio e di supporto, dando prova di rappresentare – anche e soprattutto nel difficile scenario della pandemia – un chiaro valore per il sistema trentino delle Cantine sociali.
Nel contesto generalizzato di sofferenza dei mercati a causa della crisi Covid-19, Cavit ha potuto contare sulla consolidata diversificazione del portfolio prodotti e dei canali distributivi presidiati, nonché sull’ampio ventaglio di Paesi di esportazione. Punti di forza che, insieme alla solidità gestionale e finanziaria della Capogruppo, hanno consentito nel corso dell’esercizio ‘20/’21 risultati eccellenti, contraddistinti tuttavia da alcune componenti di eccezionalità che suggeriscono cautela per l’esercizio successivo.

In Italia così come nei mercati esteri, Cavit ha incrementato notevolmente le vendite nel canale GDO, che è stato il principale driver di crescita del fatturato, grazie all’aumento dei consumi in casa generato dagli stili di vita adottati durante i periodi di lockdown e di smart working diffuso.
In particolare, Cavit ha consolidato ulteriormente la propria posizione come brand di riferimento per l’offerta di vini Trentini, segnando in particolare ottimi risultati con il vino Müller Thurgau. Nel canale Horeca, nonostante la chiusura prolungata di bar e ristoranti e la conseguente riduzione dei consumi “fuori casa”, si evidenzia un trend decisamente positivo nel segmento della spumantistica premium con un +27% per Altemasi TrentoDOC, linea di eccellenza del metodo Classico di Cavit premiata nel corso dell’anno da numerosi
riconoscimenti di prestigio.
Ottimi risultati anche per Cesarini Sforza Spumanti SpA, che con i suoi metodo Classico TrentoDOC registra un fatturato di 5,7 milioni di euro nei due canali Horeca e GDO, segnando una crescita complessiva del +30%.
La controllata tedesca Kessler Sekt & Co KG, nonostante la flessione del canale Horeca in cui si concentra prevalentemente, chiude l’anno fiscale con un giro d’affari di circa 9,5 milioni di euro, mantenendo la sua posizione stabile rispetto all’anno precedente e rafforzando la propria Brand Reputation.
Nei mercati internazionali, che rappresentano oggi il 75% del fatturato del Gruppo Cavit, l’emergenza sanitaria ha prodotto le medesime conseguenze osservate in Italia relativamente al cambiamento degli stili di vita e di consumo, spingendo i consumi domestici e penalizzando il canale del “fuori casa”.
Ottima la performance del Gruppo Cavit sul mercato nordamericano (Stati Uniti e Canada +25%), che rappresenta storicamente la destinazione primaria delle esportazioni del Consorzio: i consumatori d’oltre oceano hanno premiato i marchi più consolidati generando per le etichette di Cavit risultati superiori all’andamento del mercato.
Buoni risultati anche in diversi altri mercati di esportazione, come Belgio, Olanda, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera, Austria e Russia, mentre non sono mancate le criticità in alcuni mercati specifici, come la Cina e il Regno Unito.
In Asia, a differenza che in Occidente, le restrizioni alla circolazione delle persone e il regime di smart working diffuso hanno provocato infatti una perdita netta di fatturato, non compensata da un maggiore ricorso degli acquisiti nella GDO.

FabioAdmin

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