Boniviri, in missione per conto dell’agricoltura
di letizia ceriani
La società benefit Boniviri è rientrata nella classifica internazionale del 50 Next del 2022. Promossa dall’organizzazione di World’s 50 Best Restaurants e annunciata a luglio scorso, l’iniziativa accende i riflettori sui giovani under 35 più promettenti del mondo enogastronomico e agroalimentare.
Nata come startup nel 2020, oggi la siciliana Boniviri è una società benefit e si appresta a ottenere la certificazione B Corp. Eat well doing good: il goal fa rima con sostenibilità.
Con i propri prodotti Boniviri vuole apportare valore sociale e ambientale avvicinando chi fa e chi consuma. I giovani fondatori della società si chiamano Corrado Paternò Castello, Sergio Sallicano e Alessandra Tranchina.
Qual è l’idea? Comprare e rivendere prodotti, tendenzialmente plant based, provenienti da piccole realtà locali che praticano agricoltura biologica e sostenibile. Olio evo, mandorle, vino, spezie, vengono rivestiti dal brand Boniviri e presentati sul mercato con nuove vesti e uno storytelling convincente.
Paternò Castello ha bene in mente che, per portare le piccole realtà sul mercato nazionale, è necessario investire su innovazione, digitalizzazione e sostenibilità, oggi imprescindibili. Lo scopo è di creare una community di riferimento per produttori, uniti da un comune intento: apportare un cambiamento positivo sociale e ambientale tramite un’agricoltura buona e sana. E l’impact report 2020, pubblicato a luglio, evidenzia gli obiettivi raggiunti quanto a sostenibilità e impegno sociale.
Si racconta, in un’intervista a Mag, Corrado Paternò Castello che in Boniviri coordina le attività ed è responsabile della strategia sociale e ambientale.
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