Bilancio 2021 positivo per DalterFood Group

DalterFood Group, impresa emiliana che opera nel comparto lattiero caseario chiude il bilancio consolidato 2021, con incrementi sia di volume (+13%) che di fatturato (+17,3%). Anche nella prima stima sull’esercizio in corso il trend generale è più che positivo; entro settembre, verrà pubblicato il primo bilancio di sostenibilità.

I ricavi delle vendite e delle prestazioni di DalterFood ammontano a più di 128mila migliaia rispetto ad euro 109mila migliaia del precedente esercizio (Italia: 22mila, Europa più di 104mila, resto del mondo 1.121).

Il Gruppo oggi è così composto: Dalter Alimentari, la capogruppo, che dal 1978 taglia e confeziona formaggi stagionati italiani; Colline di Canossa, società proprietaria dei due caseifici di montagna Colline di Canossa – Selvapiana e Colline di Canossa – Cigarello, che cura la relazione con gli allevatori, la raccolta di latte e la produzione di Parmigiano Reggiano, Dalter UK e Vip Italia, filiali commerciali per il mercato inglese e tedesco, e Baltic Cheeses Sia, che gestisce le relazioni con i fornitori europei di formaggi a pasta dura.

Scenario

Secondo fonti Istat, si conferma in Italia il trend di crescita delle esportazioni dei formaggi italiani, che superano nel 2021 le 546mila tonnellate (+10.4%). Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che valgono circa il 20% del totale export crescono del 5.3% rispetto al già positivo 2020, seguiti dal mondo dei grattugiati (10% del totale export – +10.4%), dei formaggi duri non Dop (3.2% del totale, in recupero dopo il crollo del 2020, +28% vs -16.5% anno precedente) e dei pecorini che torna al livello del 2019 dopo il trend negativo del 2020 (3.9% del totale).

Evoluzione 2022

Per ciò che concerne il consuntivo del primo trimestre del 2022, in linea con il comparto nazionale, DalterFood Group rileva una sostanziale stabilità del mercato del Parmigiano Reggiano, trainato dalla ripresa del canale horeca e dal buon andamento delle vendite al mondo delle industrie.

A soffrire sono ad oggi gli altri formaggi, primo fra tutti il Grana Padano, per il quale, da inizio 2022, si rileva un forte aumento nel prezzo; i prodotti con stagionatura 10 mesi arrivano a toccare gli 8.88€/kg, rispetto ai 7€/kg del giugno 2021.

L’azienda emiliana ha registrato nei primi mesi di quest’anno volumi e fatturati in crescita in tutte le principali geografie e canali di distribuzione e guarda con cauto ottimismo il futuro, anche grazie al processo di ristrutturazione in corso, dove l’attenzione alla sostenibilità globale e alla ricerca potrebbe fare la differenza, in positivo, anche sulla chiusura 2022.

«Prevediamo un concreto trend di crescita e sarà all’insegna della sostenibilità – riferisce Andrea Guidi (in foto), dg del Gruppo – Nell’ambito dello sforzo generale sulla sostenibilità che la società sta compiendo, nel corso del 2022 proseguirà la collaborazione con i nostri conferenti latte volta ad aumentare il livello di benessere animale degli allevamenti. In merito agli effetti sul business del Gruppo del conflitto russo-ucraino, ad oggi non rileviamo impatti diretti preoccupanti, anche se terremo monitorati con la massima attenzione gli effetti correlati ai prezzi dell’energia».

Attenta alle tematiche legate alla Corporate Social Responsibility, negli ultimi anni DalterFood Group si è impegnata attraverso interventi significativi lungo tutta la filiera per ridurre il proprio impatto ambientale; ne sono un esempio le monodosi di formaggio che rappresentano per DalterFood Group una rilevante fetta di mercato, che sono in plastica 100% riciclabile. Continuano inoltre gli investimenti in R&S per l’implementazione di imballaggi sempre più compostabili e biodegradabili.

L’azienda è impegnata anche sul fronte del benessere animale: tra le imprese del comprensorio del Parmigiano Reggiano, è stata tra le prime a raggiungere la certificazione volontaria rilasciata da certiquality, secondo il protocollo di Classyfarm, l’ente di riferimento nazionale per il benessere animale.

Per ottenere questa certificazione di filiera, tutti gli attori, tra caseifici e conferitori, hanno dovuto superare numerosi test, come la formazione del management aziendale e del personale, lo stato di conservazione e di igiene delle strutture, lecondizioni di vita degli animali negli allevamenti, la biosicurezza.

«Anche per il prossimo esercizio proseguiremo nelle attività utili al mantenimento delle certificazioni benessere animale già ottenute dalla nostra filiera, dai nostri 49 conferenti ai nostri caseifici, entrambi situati sulle colline reggiane e quindi “caseifici di montagna” – conclude Guidi –  nella nostra filiera la tutela del territorio montano è per tutti i nostri dipendenti, così come per gli allevatori, un attitudine naturale, direi vitale, grazie alla quale possiamo vedere garantita la sopravvivenza di tutte le comunità locali. Per questo, l’orientamento alla sostenibilità, così come il diffuso rispetto dell’ambiente, sono la base di tutti i nostri processi di sviluppo. In merito, a settembre presenteremo il nostro primo bilancio di sostenibilità».

Letizia Ceriani

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