Barilla: grazie alla sostenibilità un fatturato da 3,4 miliardi

Prosegue l’impegno di Barilla sulla produzione a basso impatto ambientale. Nel 2018 investimenti per 236 milioni di euro.

Nel 2018 il fatturato di Barilla è cresciuto del 3% raggiungendo quota 3,4 miliardi di euro. Il mercato ha premiato il suo modo di fare impresa ispirato alla mission “Buono per te, Buono per il pianeta”. Il gruppo ha inoltre confermato il piano straordinario d’investimenti deliberato nel 2017 pari a 1 miliardo di euro in cinque anni. Per la sostenibilità infatti, nel 2018, sono stati  stanziati 236 milioni di euro – il 6,8% del fatturato – con l’obiettivo di innovare i prodotti, aumentare la capacità produttiva e migliorare efficienza e sostenibilità.

I dati sono stati diffusi a Berlino, nell’ambito di un’iniziativa all’Ambasciata d’Italia, durante la presentazione del Rapporto di Sostenibilità 2019. Vanno in questa direzione i lavori per ampliare gli stabilimenti produttivi di Ames negli Usa, dove si produce pasta, e Rubbiano in Italia, che si conferma così il sughificio più grande e sostenibile d’Europa.

Anche sul fronte della composizione dei prodotti finiti, nel 2018 Barilla ha proseguito con la revisione delle proprie ricette per migliorarne il profilo nutrizionale e contenere l’impatto sull’ambiente. In particolare negli scorsi 12 mesi sono state riviste 33 ricette portando a un totale di oltre 400 referenze eliminando l’olio di palma (grasso saturo) da tutti i prodotti, riducendo la quantità di grassi, zuccheri, sale e aumentando i prodotti integrali, ricchi di fibre o a base di legumi.

Il 2018, inoltre, è stato l’anno del lancio sul mercato della pasta ai legumi, come quella realizzata con la farina di lenticchie. Per la pasta tradizionale, invece, lo scorso anno Barilla ha utilizzato quasi 230 mila tonnellate di grano duro coltivato in modo più sostenibile, con una riduzione media delle emissioni di gas serra del 12% e dei costi per gli agricoltori dell’11%.

Per quanto riguarda i prodotti da forno, Barilla ha registrato risultati positivi in Italia, Francia per i pani morbidi e Paesi Scandinavi ed Europa centrale per i pani croccanti soprattutto con Wasa, che nel 2018, è stato eletto il primo brand del gruppo a totale compensazione di CO2. Il percorso era iniziato nel 2010 e ha portato, negli stabilimenti di Filipstad e Celle in Germania, a una riduzione di circa l’82% delle emissioni di CO2 e di circa il 9% del consumo di acqua, per tonnellata di prodotto. Nel 2018, Barilla ha deciso di compensare le restanti 94 mila tonnellate di emissioni.
Attenzione anche al benessere animale: nel 2019, Barilla si è confermata la prima azienda italiana nel benchmark globale (BBFAW).

In foto Guido Maria Barilla, Presidente Barilla.

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