Andrea Aprea torna a Milano. Il nuovo ristorante in Corso Venezia

A due anni dal Park Hyatt, lo chef Andrea Aprea (in foto) torna alla guida di un nuovo ristorante in Corso Venezia 52, all’interno del museo archeologico nel palazzo della Fondazione Luigi Rovati. Aperti al pubblico dal 6 luglio, il giardino con il padiglione, la sala conferenze, la sala studio, lo shop museale, il caffè bistrot e il ristorante gastronomico firmati dallo chef Aprea.

Il napoletano Andrea Aprea a Milano ha portato due stelle Michelin all’hotel di lusso Park Hyatt, che, dopo una chiusura per lavori, ha recentemente aperto con il nuovo chef Guido Paternollo.

Il locale gourmet si dispone su 400 metri quadrati, suddivisi in 210 di sala, cantina, hall d’ingresso, 190 metri quadrati di cucina ergonomica a vista. I coperti sono 36, con otto tavoli disposti nella sala centrale e gli altri in una saletta privata.

L’ambiente, progettato dall’architetto Flaviano Capriotti, è caratterizzato da uno spazio dove una sorprendente vetrata panoramica apre lo sguardo sul parco di Porta Venezia e sullo skyline della città. Gli interni sviluppano in chiave contemporanea il rapporto tra attesa e riconsegna dell’esperienza gastronomica, creando relazioni di senso con la vocazione del Palazzo, il contesto di segni, i materiali nobili e il dialogo continuo con le opere d’arte site specific realizzate dagli artisti Andrea Sala e Mauro Ceolin

«Sono felice di inaugurare questo progetto che è per me il coronamento di un sogno. Abbiamo lavorato per creare un luogo dove spazio, tempo, sguardo e sapori si potessero trovare gli uni negli altri, per offrire agli ospiti un contesto emotivo e sensoriale di inedita forza e originalità – afferma Andrea Aprea – Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la mia squadra: un gruppo di professionisti di grande capacità, entusiasmo e passione. Ringrazio anche la Fondazione Luigi Rovati, con la quale il dialogo è stato una continua fonte d’ispirazione».

Dopo due anni di attesa, i milanesi potranno ritrovare nel menù nel nuovo ristorante firmato Aprea anche la caprese “dolce salato”, suo piatto simbolo.

La cucina di Aprea, si propone infatti di innescare un processo di scambio tra differenti luoghi dell’esperienza – nel ricordo, nello sguardo, nell’olfatto, nel palato – alla ricerca di nuove esperienze attraverso cui definire il sapore della contemporaneità.

Concetti che ritroviamo nei tre percorsi gastronomici proposti al pubblico: “Contemporaneità”, un percorso di 5 portate dedicato al rapporto tra memoria e innovazione; “Partenope”, viaggio in 6 portate nelle suggestioni della Campania e “Signature”, esperienza assoluta nella filosofia dello chef in 8 portate.

In sala, la maître e sommelier Jessica Rocchi che ha selezionato per la cantina (in basso, nella foto) oltre 650 etichette.

La cucina di Andrea Aprea parte dalla ricerca di nuove esperienze per definire la contemporaneità. Ai concetti di innovazione e modernità, Aprea preferisce dedicarsi a un tema meno navigato, combinando la tecnica con l’esperienza, l’emozione con la cultura, l’estetica con la precisione del gesto.

Letizia Ceriani

SHARE