L’agricoltura vale 59,3 miliardi di euro: cresce il vino e crolla l’olio

Secondo l’Istat, l’agricoltura pesa il 2,1% sull’intera economia italiana, 3,9% se si include l’industria alimentare.

Buone le performance per il settore agricolo che, nel 2018, ha raggiunto i 59,3 miliardi di euro. Il comparto agroalimentare, che include agricoltura, silvicoltura e pesca e l’industria alimentare, ha così segnato una crescita del valore aggiunto dell’1,8% in volume e dell’1,3% a prezzi correnti. Sommando la quota del 2,1% del settore primario e dell’1,8% dell’industria alimentare, il comparto vale il 3,9% dell’intera economia del Bel Paese.

Secondo il Rapporto Istat sull’andamento dell’economia agricola, nel 2018 il settore ha registrato una crescita dell’0,6% nella produzione e dell’0,9% sul valore aggiunto, trainata dalla crescita a doppia cifra del vino, +16,2%. Con 10,2 miliardi di euro di valore della produzione, il vino del Bel Paese si aggiudica il secondo posto nel comparto, subito dopo la Francia che ha un giro d’affari di 12,6 miliardi.

Segnali positivi sono emersi per la silvicoltura, con un significativo incremento sia della produzione (+1,5%) sia del valore aggiunto (+1,7%). Meno favorevole è stato il risultato della pesca, per il quale la produzione è cresciuta dello 0,5% mentre il valore aggiunto è rimasto sostanzialmente stabile (+0,1%).

Il business del comparto deriva per l’88% da aziende agricole (42%) o cooperative agricole (46%), mentre solo il 12% dall’industria. L’export del vino ha superato i sei miliardi di euro tuttavia crolla la produzione di olio d’oliva, con una flessione del 34,7%, mentre gli  agrumi registrano un -4%.

Nel 2018 l’occupazione nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, è aumentata dello 0,7% rispetto all’anno precedente, a sintesi di una crescita del 2,5% della componente del lavoro dipendente e di un calo dello 0,2% di quella indipendente. Grazie all’andamento positivo dell’industria alimentare (+1,2%), l’input di lavoro del comparto agroalimentare ha registrato un incremento dello 0,8%.

Anche i redditi da lavoro dipendente nel comparto sono aumentati del 4,2%, in particolare le retribuzioni lorde sono cresciute del 4%, così come gli investimenti fissi lordi, che hanno registrato un significativo incremento, +4,1% in valori correnti e +2,5% in volume.

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