A Torino apre la prima roastery educativa di Nespresso

Nespresso, tra i leader del caffè porzionato di qualità, sceglie Torino come location per inaugurare, insieme al Banco Alimentare di Torino, una nuova casa, la prima boutique nel Paese dedicata a nuove esperienze legate al caffè e alla sua cultura.

Torino è una città importante per Nespresso in quanto, insieme a Milano e Roma, riporta all’inizio della storia del brand in Italia: è qui che fu aperta una delle prime boutique all’inizio degli anni 2000 e che oggi riconferma il suo carattere di innovatore con un nuovo format in grado di trasportare tutti e tutte nella cultura del caffè e nel suo impegno per la sostenibilità.

Il progetto, che mette al centro anche la prima roastery educativa, nasce come fulcro ed esempio di impatto positivo sui territori e sulle persone, grazie all’avvio, in questa occasione, della partnership con Banco Alimentare del Piemonte che, dopo Lombardia e Lazio, entra nel progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso. Il nuovo spazio, con oltre 140mq di area vendita e 3 diversi ambienti in cui vivere esperienze, degustazioni e momenti educativi sul caffè, nasce in Via Roma come rinnovamento della precedente boutique, e con l’obiettivo di mettere al centro la cultura del caffè nel mondo in modo ancora più coinvolgente, offrendo ai propri clienti spazi sempre più immersivi, nonché un’area dedicata al riciclo e al recupero delle capsule in alluminio e al progetto di economia circolare che consente di trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso.

«Si tratta per noi di una nuova casa d’eccezione che ci dà la possibilità di portare le persone nell’universo Nespresso in una maniera ancora più coinvolgente, creando consapevolezza sulla cultura del caffè e il nostro approccio sostenibile – commenta Mario Valla, direttore commerciale e retail di Nespresso Italiana – Abbiamo un legame molto forte con la città di Torino fin dagli anni 2000, con l’apertura di una delle prime Boutique, e oggi vogliamo riconfermare la nostra presenza con un format diverso e unico in Italia. Crediamo fortemente nella rilevanza del retail e del suo ruolo fondamentale nella nostra strategia omni-canale. Questo nuovo spazio ci avvicina ancora di più alle persone, coinvolgendole attraverso modalità di educazione e informazione sul caffè e a trasmettere la nostra passione per mettere a disposizione caffè straordinari coltivati utilizzando metodi sostenibili».

Da chicco a chicco

L’appuntamento dell’apertura della nuova boutique torinese è per Nespresso un’occasione per confermare il suo ruolo di attore impegnato per creare valore per la società e il territorio italiano anche grazie all’avvio della collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte nell’ambito del progetto di economia circolare “Da Chicco a Chicco”. Nato nel 2011 grazie a una convenzione con CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle boutique Nespresso, e nella nuova casa torinese, oltre che in isole ecologiche partner dell’iniziativa in tutta Italia. In Piemonte sono 6 i punti di raccolta disponibili, e oltre 150 in Italia in oltre 80 città.

Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, le capsule esauste vengono lavorate e recuperate: l’alluminio è destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè esausto viene inviato presso un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, che viene successivamente ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato a Banco Alimentare della Lombardia, a Banco Alimentare del Lazio e, da quest’anno, a Banco Alimentare del Piemonte, per trasformarsi in un aiuto per chi ne ha più bisogno. Un’iniziativa che finora ha permesso di donare oltre 4.000 quintali di riso equivalenti a oltre 4 milioni di piatti e che, grazie al coinvolgimento di Banco Alimentare del Piemonte, consentirà di supportare oltre 2.000 strutture caritative e più di 400mila persone ogni anno.

Da sinistra: Mario Valla, Salvatore Collarino e Silvia Totaro

Risultati sempre più di successo, quelli registrati negli anni da “Da Chicco a Chicco”: nel 2021, il progetto ha permesso di recuperare oltre 1.500 tonnellate di capsule esauste in alluminio, di cui 112 in Piemonte (+20% rispetto al 2020), dove lo scorso anno sono stati rimesse in circolo 5 tonnellate di alluminio e 67 tonnellate di caffè esausto, trasformato poi in compost. Una buona riuscita nella Regione confermata anche dai risultati raggiunti nel primo semestre del 2022, con le prime 70 tonnellate di capsule esauste in alluminio raccolte.

«Siamo molto orgogliosi di aver avviato la collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte, un ulteriore tassello del nostro impegno per restituire una seconda vita alle capsule esauste attraverso il progetto “Da Chicco a Chicco” e per prenderci cura del nostro Paese, del suo territorio e delle sue persone. Abbiamo avviato più di dieci anni fa “Da Chicco a Chicco” con l’intento di trasformare le capsule esauste in una risorsa per l’ambiente e per la società, un obiettivo che negli anni stiamo perseguendo e che vogliamo continuare a portare avanti per permettere al progetto di crescere sempre di più e di portare sempre più valore al Paese», dichiara Silvia Totaro, Sustainability & She Manager di Nespresso Italiana.

Ha poi aggiunto Salvatore Collarino, presidente del Banco Alimentare del Piemonte: «Entrare a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” ha per noi un valore profondo sotto tanti punti di vista. Perché ci permette di donare un prodotto estremamente prezioso, come il riso, che non è scontato per noi recuperare dalla filiera produttiva; perché il riso è un elemento inclusivo della tradizione culinaria e abbraccia tante culture diverse, a partire proprio dalla nostra, quella piemontese, per cui le risaie sono da sempre un bene prezioso, sia economico che ambientale. Perché connette il mondo della solidarietà con quello aziendale, creando una sinergia che diventa cura e arricchimento per il territorio e per le persone che lo vivono, ed è proprio questo il senso della nostra partnership con Nespresso: contribuire a creare valore, per la comunità e per l’ambiente. Il progetto permetterà infatti di supportare 563 strutture caritative con 100mila piatti di riso del territorio».

Letizia Ceriani

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