Attesa al ristorante. Qual è il limite?

*di alessandro klun

Quanto si deve aspettare al ristorante? È legittimo alzarsi e non pagare il conto?

Il Codice civile prevede che il cliente, dopo aver ordinato, ha diritto alla risoluzione del contratto concluso con il ristoratore qualora, effettuato l’ordine, il ritardo diventi intollerabile rispetto al servizio che lo stesso ristoratore si era obbligato a garantire, avendo nel frattempo perso interesse a riceverlo.

Pertanto il cliente può lasciare il locale senza essere tenuto ad alcun pagamento per aver occupato il tavolo, fermi in ogni caso i principi di buona fede, correttezza e normale tolleranza cui entrambe le parti sono tenute e che impongono che il ritardo venga valutato secondo buon senso.

Al di là del fatto che il personale di sala non abbia indicato al momento dell’accoglienza i tempi di attesa o abbia rassicurato il cliente sulla celerità del servizio.

In altri termini occorre tener conto dell’affollamento in quel momento del locale, dei consueti tempi di preparazione delle pietanze, se l’ordine è stato effettuato all’inizio o nel pieno dell’attività, o di altre circostanze che potrebbero rallentare il servizio, senza che, in tali casi, il ristoratore possa ritenersi responsabile del disservizio.

Diversa è l’ipotesi in cui, al momento dell’ordine, il cliente abbia concordato con il titolare del locale un tempo entro e non oltre il quale ha necessità di ricevere il servizio: se tale condizione non viene rispettata il cliente può lecitamente allontanarsi senza corrispondere alcunché causa altrui inadempimento.

Al di fuori di tale caso, solo se l’esercente ha un ritardo tale da valicare l’ordinaria tolleranza, da valutarsi nel caso specifico, legittimamente il cliente può uscire da locale senza pagare.

Per completezza il decreto legislativo n. 114/1998, obbliga tutti coloro che esercitano attività commerciali a procedere alla vendita secondo l’ordine temporale delle richieste, ferma restando la complessità nel caso di attività di somministrazione alimentare, legata alla preparazione di pietanze che richiedono tempi diversi e comunque tali da non garantire il rispetto “dell’ordine di arrivo”.

*a cena con diritto

Letizia Ceriani

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