FoodTech Accelerator, presentate 9 nuove startup

Al via la seconda edizione di FoodTech Accelerator. Da Hong Kong al Canada, passando per Israele e Italia, le nove finaliste che accederanno al programma hanno già raccolto complessivamente più di 35 milioni di euro per la loro formazione.

FoodTech Accelerator, coordinato da Deloitte Officine Innovazione – con la collaborazione dei partner Amadori, Cereal Docks, e da quest’anno anche di Birra Peroni e COPROB Italia Zuccheri – ha presentato le nove startup internazionali della seconda edizione.

I nove finalisti  sono stati scelti tra più di 600 candidature sono il frutto di un lungo processo di scouting e selezione iniziato lo scorso giugno. Sono quattro i trend emergenti dei settori agri, food and retail protagonisti di questa edizione: agritech, disruptive food & alternative beverages, innovative packaging, automated commerce.

Le startup accedono a un programma di 15 settimane che mira a concretizzare progetti pilota da sviluppare insieme ai diversi corporate partner. Gli obiettivi prefissati per queste settimane sono vari e ambiziosi: tra tutti, la definizione di strategie di go-to-market, l’internazionalizzazione, piani per lo scale-up industriale e lo sviluppo di prodotti grazie alla contaminazione di realtà e approcci differenti, talvolta complementari.

Le nove realtà, a partire da venerdì 31 gennaio, verranno ospitate nel FoodTech Hub, all’interno del Centro Commerciale “Piazza Portello” di Milano messo a disposizione dal Gruppo Finiper.

Il percorso di accelerazione FoodTech Accelerator culminerà con il DemoDay in programma a maggio a Milano. Durante l’evento, le startup si presenteranno all’innovation ecosystem e alla community degli investitori: sarà proprio qui che i risultati dei progetti pilota verranno svelati al mercato.

L’iniziativa è sostenuta anche dal retail partner Gruppo Finiper, Sealed Air in qualità di technical partner, oltre che Seeds&Chips e Federalimentare Giovani come ecosystem partner; Innogest, Digital Magics e Italian Angels for Growth ricoprono invece il ruolo di investment partner.

Queste le 9 startup selezionate per partecipare al programma di FoodTech Accelerator

Heallo. Startup italiana che ha brevettato un processo enzimatico in grado di estrarre da una materia prima di origine naturale una fibra solubile che riduce significativamente gli impatti del picco glicemico e dei carboidrati. L’obiettivo della startup è la creazione di un progetto pilota applicato alla birra e allo zucchero.

KTCHN LAB. Startup italiana che, attraverso diversi ristoranti virtuali, riesce a consegnare piatti in 20 minuti. KTCHN LAB fa parte della cosiddetta ondata di ghost kitchen, startup che offrono ricette adatte ad essere consegnate a domicilio, tramite provider terzi, e preparate grazie a materie prime italiane certificate. La startup ha l’obiettivo di collaborare con partner per il lancio di nuovi brand/ristoranti.

Agritask. Startup Israeliana che ha sviluppato una piattaforma di gestione agronomica che consente di coordinare le operazioni agronomiche da un unico programma. Grazie a questa piattaforma è possibile integrare i diversi sistemi utilizzati dall’agricoltore e visualizzarli in un’unica interfaccia. La startup ha l’obiettivo di testare la piattaforma sui campi dei vari partner.

Cytophage. Startup canadese che sta sviluppando batteriofagi sintetici per prevenire e curare le infezioni batteriche che incidono sulla salute degli animali. I cocktail di batteriofagi sono fatti su misura per affrontare le infezioni comuni, come la salmonella o escherichia coli. La startup ha l’obiettivo di portare avanti dei test in laboratorio e di studiare approfonditamente le soluzioni proposte.

Equinom. Startup israeliana che ha sviluppato una “Smarter Seeds”, semi non OGM destinati al consumo umano con profili nutrizionali superiori e rese produttive migliorate rispetto a quelli normali. Equinom è l’unica azienda produttrice di sementi a concentrarsi sull’industria alimentare, consentendo ai clienti di progettare i propri ingredienti. La startup ha l’obiettivo di lavorare con le corporate per sviluppare un business model e delle soluzioni adeguate alle loro esigenze.

Innovopro. Startup israeliana che produce un concentrato di proteine a base di ceci sotto forma di farina, che può avere diverse applicazioni (e.g. maionese, pudding, gelato vegano, …). Il composto non è OGM, non è segnato come un allergenico ed ha un alto valore nutrizionale. La startup ha l’obiettivo di svolgere test sull’ingrediente e di sviluppare il business development.

Ixon. Startup di Hong Kong che ha sviluppato una tecnologia patent pending di confezionamento asettico che può trasformare gli alimenti sottovuoto in prodotti stabili senza la necessità di utilizzare il frigorifero, eliminando così la necessità di logistica della catena del freddo e conservazione. L’obiettivo della startup è quello di testare la tecnologia e ridefinire il business model in modo da prepararsi all’industrializzazione.

Soos Technology. Startup Israeliana che ha sviluppato una nuova tecnologia che permette di ottimizzare la capacità produttiva degli incubatoi usati dal settore avicolo. La startup ha l’obiettivo di testare la validità della tecnologia e definire la scalabilità industriale.

 ZeroEgg. Startup israeliana che fornisce un prodotto di origine vegetale che sostituisce le uova in ogni loro applicazione (e.g. frittata, uova strapazzate, prodotti da forno, torte salate e salse come la maionese). Può essere considerato un vero e proprio sostituto delle uova sia per gusto che per nutrienti. L’obiettivo della startup è quello di testare il prodotto e valutare una strategia di go-to-market.

Tutte le informazioni sono inoltre disponibili sul sito https://www.foodtechaccelerator.io

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