Prosciutto di San Daniele: nel 2018 produzione +5,4%
L’export del Prosciutto di San Daniele mantiene un andamento stabile e il pre-affettato si conferma il trend più performante. Nel 2018 oltre 2,7 milioni di cosce di suino avviate alla lavorazione.
Il Consorzio Prosciutto di San Daniele ha chiuso il 2018 con un incremento del 1,5% sull’anno precedente. La produzione di pre-affettato in vaschetta continua ad affermarsi come trend di vendita più performante. Sono stati affettati in totale oltre 404mila prosciutti (+6,7% sul 2017) che hanno prodotto oltre 23 milioni di confezioni certificate, pari a una crescita del +3,7% rispetto al 2017, per un totale di quasi 2milioni di kg (+6,2%). Il ready to eat si attesta come modalità di consumo sempre più apprezzata dal consumatore, che predilige l’acquisto di prodotti confezionati per la fruibilità semplice, sicura e veloce.
Grazie agli accordi di libero scambio siglati con paesi extra comunitari, come il Ceta con il mercato canadese e il Jefta con il mercato nipponico. In linea con questo trend, rispetto al 2017, il Prosciutto di San Daniele Dop ha visto crescere la quota export nei paesi extra Unione Europea assestandosi al 45% del totale. A questo dato corrisponde una leggera flessione delle vendite nei paesi comunitari, con un valore quindi del 55%. In generale, si registrano ottime performance nei mercati di Australia e Stati Uniti, oltre che di Germania e Francia.
“Nel 2019 l’impegno del Consorzio proseguirà in continuità con l’anno precedente attraverso attività di promozione del prodotto con eventi sul territorio dedicati al consumatore e annuncerà le novità su cui è al lavoro da alcuni anni riguardo a benessere animale, alla trasparenza e alla tracciabilità del prodotto – ha affermato Mario Cichetti, Direttore Generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele -. A ciò si aggiunge il nuovo progetto di promozione negli USA e in Canada per il triennio 2019-2021 a favore di San Daniele, Grana Padano e Parma, denominato Ham and Cheese of Europe. É previsto un investimento di oltre 5,7 milioni di euro nei tre anni (con il co-finanziamento della UE e dello Stato italiano)”.