Vino italiano: è allarme export in Usa e Cina

Secondo l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, nel secondo quadrimestre si sono accentuate le difficoltà di crescita negli Usa per il vino del Belpaese con un export che si arresta al +0,7% per un corrispettivo di 1,11 miliardi di euro in controtendenza al forte rialzo francese (+8,2%, a 1,18 miliardi di euro). Sono le bollicine italiane a trainare le esportazioni, con un balzo del 16,3%, rallentando la vendita di champagne, mentre il vino fermo perde a valore il 2,9% a dispetto della Francia che vola a +15,1%.

Sul fronte dell’export globale, l’Italia si conferma secondo player mondiale, dopo la Francia, guadagnando il 4,1%. La performance italiana non è certo la migliore se si analizzano le percentuali di crescita, di Francia +6,4%, Spagna +6,7% e Australia a +6,1%, nei primi sette mesi del 2018 su base Eurostat.

I dati sugli Usa si raccordano poi con l’allarme Cina. Secondo le ultime stime di Business strategies presentate durante la Milano wine week l’export italiano di vino vale circa un settimo della Francia: ovvero 143 milioni contro un miliardo di euro circa, ovvero 2,3 milioni di ettolitri contro 375mila. E in Cina l’export italiano di vino resta nettamente distante anche da Australia, Cile e Spagna.

“Siamo sempre più convinti che il vino italiano abbia bisogno di una scossa per incrementare le proprie performance all’estero, specie ora che sul mercato interno si riscontra un nuovo calo dei volumi venduti nella Gdo. Vinitaly farà la sua parte intensificando il proprio ruolo di driver per il settore: pensiamo alla costruzione di eventi solidi negli Stati Uniti e in Cina e a un incremento della promozione e della formazione anche attraverso gli strumenti digitali; ma serve un’azione incisiva e un taglio netto su certe dinamiche sin qui riscontrate. Un upgrade nel modo di fare internazionalizzazione che parta dal governo del settore, e fa piacere constatare la comunanza di pensiero con il ministro Centinaio, che in materia di promozione ha le idee chiare”. Lo ha detto, a Milano, nel corso di un pranzo con 40 produttori vitivinicoli dedicato alle prossime attività di Vinitaly, wine2wine di fine novembre in primis, il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.

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