Fipe e Comieco: contro lo spreco al ristorante lanciano il “rimpiattino”

La doggy bag si chiamerà “rimpiattino“. Questo il nome vincitore, frutto della fantasia del Ristorante Duke’s di Roma, del concorso indetto da Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e Comieco (Consorzio Nazionale per il recupero e riciclo di carta e cartone), per dare un sinonimo italiano alla doggy bag, la principale “arma” contro lo spreco alimentare quando si mangia fuoricasa.

Il lancio ufficiale del “rimpiattino” in carta e cartone, che arriveranno nelle prossime settimane in mille ristoranti in tutta Italia (mentre altri 30mila sono potenzialmente pronti ad aderire all’iniziativa), è stato per Fipe l’occasione per fare il punto sull’impegno e l’attenzione alla sostenibilità messa in campo dai bar e ristoranti italiani, con particolare riferimento al tema dello spreco alimentare.

Nonostante sia cresciuta la sensibilità dell’opinione pubblica e delle imprese della ristorazione sul tema dello spreco alimentare ancora l’80% dei ristoratori intervistati considera rilevante il problema dello spreco di cibo nei loro esercizi (tra questi il 50,6% lo considera addirittura molto rilevante).

Secondo i dati Fipe il consumo finale è il momento in cui avviene il maggiore spreco di cibo (per il 51,6% dei ristoratori), seguito dall’approvvigionamento e dalla preparazione (rispettivamente dal 25,4%e dal 25% del campione). Il 55% dei ristoratori rileva che spesso si spreca molto cibo al ristorante perché i clienti non mangiano tutto quello che hanno ordinato, insieme a una questione di atteggiamento: nonostante infatti sia elevata la quantità di cibo che resta sulla tavola, raramente i clienti chiedono di poter portare via gli alimenti non consumati, evidenza dichiarata dal 69% degli intervistati. Lo stesso problema avviene per il vino.

I motivi alla base di questo gap risiedono principalmente, secondo gli imprenditori, nell’imbarazzo (55%), seguito da scomodità (19,5%) o indifferenza (18,3%).

In base all’indagine Fipe il 43% dei ristoratori propone di sua iniziativa di portare via quello che non è stato consumato, seguito da un 34% che lo fa raramente e da un restante 24%che non lo fa mai. Tuttavia il 90% dei ristoranti è già attrezzato con comuni contenitori in alluminio per consentire ai clienti di portarsi via il cibo ordinato e non consumato. Infine, nonostante solo il 30%dei ristoratori conosca l’iniziativa promossa da Fipe e Comieco, ben il 92% si dichiara favorevole mentre il 66% è pronto ad aderire.

 

 

 

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