Niederkofler, dall’Alto Adige a Milano

Il rooftop del The Medelan, in Piazza Cordusio, diventerà la sede del ristorante di Horto srl, un bosco moderno del quale lo chef assumerà la direzione strategica e nel rispetto di natura e cambiamento.

di francesca corradi

Lo storico palazzo milanese, che confina lungo la via Tommaso Grossi con l’edificio Magazzini Contratti, è stato progettato nel 1902 da Luigi Broggi per ospitare la sede del Credito Italiano. Si tratta del principale, oltre che il più antico, dei tre edifici che compongono lo storico complesso The Medelan. L’ultimo piano dell’edificio, con i suoi 500 metri quadri di area coperta e una terrazza sul Duomo, diventerà presto la sede del ristorante Horto. Colliers Italia, gruppo internazionale specializzato nei servizi di consulenza immobiliare, ha recentemente perfezionato la locazione: un comune impegno che prosegue anche nei prossimi mesi come advisor esclusivo anche per i futuri progetti di ristorazione.

A prendere le redini del progetto di ristorazione è Mo-Food, la holding di proprietà dello chef di Norbert Niederkofler (nella foto, vedi MAG 134) e del socio Paolo Ferretti (nella foto, a sinistra), con un’elevata attenzione per i temi della sostenibilità. Più di dieci anni fa lo chef tristellato del St. Hubertus di San Cassiano ha dato vita alla filosofia etica Cook the Mountain, i cui principi sono alla base di una cucina di montagna. Si fonda su ingredienti territoriali e stagionali, riutilizzo degli scarti e un rapporto personale e di stretta collaborazione con produttori locali.

L’approccio del nuovo ristorante sarà, perciò, in armonia con la natura e il territorio dando spazio alle nuove generazioni con giovani chef, legati alle esperienze sostenibili di Niederkofler. In questo progetto, la cui partenza è prevista per il 2022, Mo-Food, oltre allo sviluppo della strategia, si occuperà dell’organizzazione di tutti gli aspetti gastronomici, definendo i servizi del ristorante e individuando i produttori locali per l’approvvigionamento delle materie prime.

Lo chef-imprenditore ha raccontato a MAG la nuova sfida.

Che cosa vuol dire confrontarsi con una piazza internazionale come quella di Milano?

Il confronto ti fa crescere e Milano è sicuramente una delle piazze più importanti d’Europa. Penso che per Mo-Food sia una grande possibilità portare avanti i pensieri e i principi di Cook the Mountain in Lombardia, usando i prodotti dei nostri fornitori, adattandoli alla tradizione lombarda ma rispettando sempre i valori che ci siamo imposti.

Che cosa rappresenta Horto?

Per noi è un giardino, dove lavoriamo con piccoli produttori, rispettando la biodiversità e la stagionalità dei prodotti nella maniera più sostenibile possibile.

 

In cosa si differenzia dagli altri progetti del settore?

Vogliamo farlo diventare l’Horto del mondo, un posto dove si lavora con grande rispetto per la natura e l’ambiente. E con questo concetto fare vivere ai clienti delle esperienze culturali diverse,

vivendo questo bellissimo ambiente nel centro di Milano.

 

Ci sono in progetto altre partnership di questo tipo?

Mo-Food ha scelto di fare parte di questo progetto perché pensiamo di poter fare altri passi in avanti per sensibilizzare sempre più persone al futuro dei nostri figli e del mondo.

 

Ci saranno, in futuro, sempre più accordi di questo tipo nel settore della ristorazione?

Questo io non so dirlo. Stiamo seguendo questo progetto con un team giovane e pieno di entusiasmo, e per noi è una grande gioia.

Credits foto: Studio Ignatov

 

Continua a leggere l’articolo sul MAG 165.

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