Viaggio: l’azienda agricola batte la cantina – AUDIO
“Il patrimonio italiano è una leva che può ancora esprimere molte potenzialità, attraverso processi territoriali di valorizzazione”, sostiene Garibaldi.
L’enogastronomia si conferma un importante driver di viaggio. Questo è quanto emerge dal Rapporto sul turismo enogastronomico redatto sotto la supervisione scientifica della World Food Travel Association e con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, Federculture, ISMEA, Fondazione Qualivita e Touring Club Italiano, oltre alla collaborazione di docenti di università italiane ed esperti del settore.
Roberta Garibaldi (nella foto), autore del Rapporto sul turismo enogastronomico, ha commentato i risultati della ricerca.
Trova sempre più spazio il concetto di “paesaggio enogastronomico”, ovvero quell’insieme di cultura, persone, ambiente, attività e prodotto tipico, che il turista italiano considera quando sceglie la meta del viaggio.
Cresce infatti la partecipazione alle esperienze enogastronomiche che diventano patrimonio di tutte le tipologie di turisti, a prescindere dalla motivazione di viaggio. Dal rapporto emerge infatti che ben il 98% dei viaggiatori italiani ha fruito di almeno un’attività a tema e fuori porta nell’ultimo anno, con un aumento del 48% .
L’interesse per le aziende agricole (62%), oggi, ha superato quello per cantine (56%). Lo studio evidenzia la forte voglia degli italiani di fruire di attività diverse, nuove. In testa la visita alle fabbriche del cioccolato -l’esperienza più richiesta (con un gap tra desiderio e fruizione che si attesta sul 54%) – seguono pastifici (39%) e distillerie.
A questo si aggiungono numerose esperienze a tema, quali visite e degustazioni nei birrifici e nei frantoi, sagre e feste enogastronomiche, esperienze di social eating e cooking class che trovano uno spazio sempre maggiore nell’offerta degli intermediari tradizionali e online.
Il 92% dei turisti enogastronomici preferisce il Bel Paese per fare questo tipo di attività. Fra le regioni più apprezzate dagli italiani figurano Sicilia, Toscana ed Emilia Romagna, mentre Napoli, Roma e Firenze sono le città che hanno riscosso il maggiore consenso. Per quanto riguarda l’estero (17%), Spagna e Francia sono i paesi più graditi dai turisti italiani con Parigi, Barcellona e Madrid indicate tra le città straniere.
L’offerta dell’Italia infatti non ha eguali: 825 prodotti agroalimentari e vitivinicoli ad Indicazione Geografica, 5.056 Prodotti Agroalimentari Tradizionali, 4 beni enogastronomici inseriti nella lista del patrimonio tangibile e intangibile dell’Unesco, 2 città creative Unesco dell’enogastronomia. Nel Bel Paese ci sono inoltre: 334.743 imprese di ristorazione, 875 ristoranti di eccellenza, 23.406 agriturismi che offrono servizi di alloggio, ristorazione e altre proposte turistiche, 114 musei legati al gusto, 173 Strade del Vino e dei Sapori.
Un tempo questa tipologia di viaggio era scelta da persone benestanti, di cultura medio elevata e di media età. I dati del 2018 ci mostrano invece un quadro diverso. Il segmento turistico, oggi, interessa in modo trasversale tutti a prescindere dal reddito e dall’età.