Ue: vino e sigarette sono ugualmente pericolosi?

*di alessandro klun

Fa discutere in questi giorni la decisione assunta dall’Unione europea di consentire all’Irlanda l’inserimento nelle etichette di alcolici e prodotti vitivinicoli di alert sanitari sulla loro pericolosità, così equiparando, sul piano dell’etichettatura, il vino alle sigarette.

Ciò nonostante, i pareri negativi di Paesi come l’Italia, la Francia e la Spagna quali principali produttori di vino in Europa.

In materia di etichettatura vitivinicola, sia pur nell’ambito di una normativa in continua evoluzione a partire dal Regolamento (UE) 1169/2011 e arrivare al Regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013 sulla base del quale è stato adottato in Italia il Testo Unico Vino, è bene ricordare il Regolamento 2021/2117.

Quest’ultimo provvedimento, adottato nel rispetto della Politica Agricola Comune, definita il 2 dicembre 2021 dal Consiglio Europeo per il periodo 2023-2027, equipara le bottiglie di vino a ogni altro packaging alimentare.

Ne consegue che le etichette apposte su prodotti vitivinicoli devono prevedere indicazioni sia sul riciclo dell’involucro sia su valori nutrizionali e degli ingredienti del vino, con invito ai Paesi dell’Unione ad adottare specifiche normative in materia o AD adeguare quelle vigenti.

Quali sono le conseguenze pratiche per i produttori del nostro Paese? In Itala dal 1° gennaio 2023  le etichette dovranno riportare le indicazioni su come trattare le bottiglie per il riciclo. Dall’8 dicembre 2023 sarà obbligatorio indicare in  etichetta i valori nutrizionali e l’elenco degli ingredienti.

Rimane aperto un tema ulteriore. Come introdurre due nuove indicazioni su etichette vitivinicole già così piene di informazioni? In attesa di determinazioni definitive è lecito pensare che si farà ricorso a tecnologie digitali, ad esempio, tramite estensione del QR Code. 

*a cena con diritto

Letizia Ceriani

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