Triennale Estate, al via The Sweet Tomorrow

Il primo incontro è il 23 luglio 2021 alle 19.30, Food sustainability. Do eat better. Fabio Picchi in dialogo con Paolo Martini sull’applicazione del concetto di sostenibilità al cibo e alle filiere produttive.

Triennale Milano presenta The Sweet Tomorrow, un ciclo di sei incontri dedicato ai temi della sostenibilità, un progetto di Elisa Sommaruga e Paolo Martini, imprenditori e curatori, promosso da Triennale con il supporto di Intesa Sanpaolo.

Il primo incontro Food sustainability. Do eat better vede protagonista Fabio Picchi (nella foto), chef, scrittore, patron dello storico ristorante Cibreo, ideatore e realizzatore di progetti quali il Teatro del Sale e il C.Bio (Cibo Buono Italiano e Onesto), che, in dialogo con Paolo Martini, racconterà la sua esperienza e il suo attivo impegno nell’applicare il concetto di sostenibilità al cibo e alle filiere produttive.

Entro il 2050, la popolazione mondiale sarà di 9 miliardi di persone, e con tale crescita aumenterà anche la domanda alimentare. Il consumo fuori misura delle regioni più sviluppate del pianeta e tipi di alimentazione ricchi di prodotti alimentari di origine animale stanno da tempo incidendo negativamente sull’ambiente. Le abitudini derivate da millenni sono state stravolte dopo i processi di industrializzazione nel campo agroalimentare, che hanno determinato una selezione di prodotti globalizzata in tutti i mercati mondiali, i quali a loro volta hanno stravolto l’alimentazione umana a livello globale. Per garantire cibo a sufficienza per le generazioni future e al tempo stesso minimizzarne l’impatto ambientale, è quindi necessario passare a produzioni alimentari più sostenibili.

Il cibo impatta sull’ambiente attraverso molteplici vie. Per misurare tale contraccolpo, si deve tener conto di tutte le fasi della filiera produttiva, ovvero dell’intero ciclo di vita che porta un alimento dal campo (o dall’allevamento) fino alla tavola e anche oltre.

Si potrebbe dire che ciascun alimento lascia un’impronta sull’ambiente che può essere calcolata in base a diversi indicatori. L’impronta idrica (Water footprint) indica per esempio quanta acqua dolce viene utilizzata o inquinata per produrre l’alimento e tiene conto anche del luogo in cui viene prelevata l’acqua. L’impronta di carbonio (Carbon footprint) si riferisce invece alle emissioni di gas serra lungo la filiera alimentare di un dato cibo e si misura in grammi di anidride carbonica equivalenti. Infine, l’impronta ecologica (Ecological footprint) rappresenta la misura della quantità di terra (o di mare) utilizzata e la capacità di rigenerarla.

 

I prossimi incontri di The Sweet Tomorrow:

22 settembre 2021, ore 18.30
Soluzioni tecnologiche per la questione ambientale
con Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Iit di Genova
Introduce Paolo Martini

1 ottobre 2021, ore 18.30
Humanité végétale et Les graines du monde: l’Institut Vavilov. Un pensiero evolutivo sul rapporto uomo-vegetale
con Mario Del Curto, fotografo
Introduce Paolo Martini

15 ottobre 2021
Revolutionary Roads
con Mikael Colville-Andersen, Urban Designer / Urban Mobility Expert
Introduce Paolo Martini

29 ottobre 2021
Fare politica verde. Appello a una nuova solidarietà europea
con Alexandra Geese, europarlamentare
Introduce Paolo Martini

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