Trattoria contemporanea vince la prima stella
A un anno dalla nascita, Trattoria contemporanea vince la prima stella Michelin.
A Como, precisamente a Lomazzo, sta avvenendo una rivoluzione silenziosa fatta di eccellenza e innovazione. Una ristrutturazione rispettosa e visionaria di un cotonificio di fine ‘800 regala un campus dove si parla di innovazione digitale e si riscrive la cucina contemporanea. In Fabbrica Campus che nasce Trattoria contemporanea, progetto ambizioso di una cucina che esalta l’innovazione e l’arte del “saper osare”.
Lo chef Davide Marzullo è a capo di una giovane brigata di talenti coraggiosi e affiatati che cresce in un ambiente eclettico e tentacolare. La brigata ha ideato, sviluppato e realizzato una nuova food experience e ha deciso di investirla e potenziarla in Trattoria contemporanea. Sono compagni, colleghi e amici che anni fa, alle prime armi, avevano lasciato il paese per forgiarsi e formarsi in Europa e nel mondo ma che sono tornati in Italia e si sono riuniti con coraggio e voglia di fare la differenza. E ci sono riusciti.
Un team di giovanissimi – l’età media è di 24 anni – che dal primo giorno non ha smesso di credere nel progetto, creando un’esperienza di cucina nuova che mese dopo mese prendeva forma e carattere.
In cucina lo chef Davide Marzullo (26), sous chef Andrea Noto (26) e Christian Malatacca (28), pastry chef Elena Orizio (26), commis Miguel Taka (18), Federico Fabiano (19) e Lorenzo Vasin (18). Responsabile di sala e sommelier Laura Scandiuzzi (25); chef de rang Luca Bombarda (24), Swamy Scaglione (19) e Mattia Piotto (26).
Trattoria contemporanea apre le porte il 3 novembre 2021 e la gioia più grande non tarda ad arrivare.
«Era giovedì 3 novembre 2022, tardo pomeriggio, a un anno esatto dopo l’apertura. I ragazzi stavano riposando prima del servizio serale, io ero con l’ufficio stampa a parlare di comunicazione. Squilla il telefono, rispondo, è Sergio Lovrinovich, direttore della Guida Michelin Italia. Negli anni ho vissuto l’emozione della chiamata dai racconti di amici e grandi Chef, ma finché non la ricevi in prima persona non conosci la vera sensazione. Ho ascoltato attentamente le sue parole con il cuore in gola, per poi dimenticarmi di tutto tanto era forte l’emozione. Sai che c’è qualcosa di grande che sta arrivando, ma non sai di cosa si tratta. Alla fine della chiamata sono andato dai ragazzi, abbiamo pianto tutti insieme», racconta Davide Marzullo.
Servizio, innovazione e food experience. Molte preparazioni, come l’aperitivo di benvenuto, vengono gustate con le mani; un gesto primordiale che permette di abbandonarsi al gusto, senza freni, per assaporare a fondo sapori e accostamenti spesso azzardati. Un approccio semplice a una cucina che si pensa complessa. Si cena su un divano, per ricordare il comfort e uno spazio dove tutto è possibile. In sala si indossano bretelle, camicia bianca e pantaloni neri.
«Siamo tutti giovani e crediamo nei giovani – dice Davide – penso vivamente che la mattina tutti dovrebbero svegliarsi con uno stimolo, un’ambizione e la voglia di stare con gli altri. Mi piace chi aggredisce la vita, non mi importa del talento, della bravura, della tecnica, nella vita si può imparare tutto se si ha la voglia di mettersi in gioco».
Audacia, innovazione e territorio sono le tre parole che al meglio racchiudono l’esperienza che si prova in Trattoria contemporanea. Una cucina d’istinto, unica nel suo genere, pregna di tecnica e forte di materie prime di alta qualità. Istinto, coraggio e passione sono i tre diversi menù degustazione, di cui uno vegetariano, affiancati da una ricercata cantina di vini.
I founder Milva Bernasconi, Luca Bernasconi, Stefano Giusto e Luca Di Pierro hanno sostenuto il team dal giorno zero.
«La vera potenza di Trattoria sta nell’aver dato valore ai giovani. In loro abbiamo visto talento, cuore, energia e una grande necessità di esprimere una cucina nuova e coraggiosa. Il carisma e la personalità non hanno tardato a uscire – afferma Luca Di Pierro, founder e responsabile comunicazione di Fabbrica campus – Trattoria contemporanea è il ristorante che non c’era e si inserisce nell’idea di innovazione di Fabbrica; i menù degustazione portano il nome dei principali valori del campus: istinto, passione, coraggio. Abbiamo dato fiducia e opportunità ai giovani, sono loro che possono fare la differenza nel futuro. Noi stiamo scrivendo una storia nuova, a Lomazzo, con passione, dedizione, cuore e professionalità. Abbiamo iniziato un anno fa, ma è solo l’inizio di un grande progetto».