Tow: non è il solito wine bar!

di letizia ceriani

Odd in inglese significa strano, insolito, non comune. A un mese dall’apertura, Tow – The Odd Wine si fa notare per l’attitudine audace, ambiziosa e spicy. Siamo in Via Losanna a Milano, al civico 16, zona Cenisio. Il neonato locale, gestito dal patron Andrea Griffini, che nasce architetto ma si lega poi al mondo della ristorazione circa vent’anni fa, e dall’ingegnere Andrea Zarra, si inserisce in uno spazio ibrido dove sostano enoteche, cocktail bar e bistrot di impronta più contemporanea. Pochi coperti, tavoli alti a mo’ di banco, un piano soppalcato e tanta voglia di lasciare il segno nel pantagruelico e movimentato affresco della Milano da mangiare e da bere.

La sala ha un gusto minimal e sofisticato, ed è curata nei minimi dettagli da Studio Latino, specializzato in interior design. Varia la proposta della cucina per pranzo e cena; minuta la carta, ma ben studiata, ben fatta e pensata perché abbia un ordine. Questo non è scontato.

Prima di passare in rassegna la drink list, ci dedichiamo al menù. Mentre il pranzo regala primi, secondi, insalate e contorni – per favorire il flusso sicuramente copioso in una zona come quella di Corso Sempione – la cena si incentra sulla degustazione di una serie di tapas che senz’altro strizzano l’occhio ad alcuni trend oggi iper-diffusi, ma declinano una personalità convincente. Troviamo carne e pesce, molta Asia e salse piccanti, e pazzesche pinse con ingredienti di prima qualità elegantemente abbinati.
Partiamo con i crudi: squisito il taco croccante che nasconde una freschissima tartara di ricciola e una salsa al guacamole con la giusta carica spicy. Passiamo al “corrispettivo” carnivoro con la tartare di fassona, ben condita – con capperi, wasabi, maionese, confettura di cipolla e peperoncino – servita con chips di tapioca, delle nuvole leggermente croccanti.

L’intermezzo chiede il carboidrato e soddisfa con la lievitata composta da prosciutto crudo, stracciatella e dolcissima (ma non stucchevole) confettura di fichi.

Delle due ultime due tapas salate, a colpirci è quella vegetale: la zucca di Hokkaido, nota per il peculiare sapore zuccherino simile a quello della castagna, poggia su una fonduta di gorgonzola, qualche gheriglio di noce e funghi portobello alla griglia. Piatto intenso e completo.

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Letizia Ceriani

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