Speck Igp, in calo la produzione. Recla presidente del consorzio

Flessione del 4,4% per la produzione della specialità altoatesina. Nel corso dell’assemblea annuale, David Recla è stato eletto nuovo presidente del Consorzio Tutela Speck Alto Adige.

Il 2020 si conferma un anno difficile per lo Speck Alto Adige IGP che registra un calo della produzione del 4,4% rispetto al 2019. Con 2.802.310 baffe contrassegnate con il marchio si mantiene una quota stabile del salume IGP (41,2%).

“Il 2020 […] ha messo a dura prova i produttori, eppure, la quota IGP è rimasta stabile, dimostrando come la qualità, la sicurezza e la certezza sulla provenienza della materia prima viene sempre riconosciuta – ha commentato il neopresidente del Consorzio Tutela Speck Alto Adige IGP David Recla (nella foto) -. Siamo consapevoli che c’è stato un calo della produzione ma siamo comunque molto fiduciosi per il futuro”.

Nel 2020 si conferma il mercato italiano come principale sbocco commerciale soprattutto nelle regioni del Nord e all’interno del territorio altoatesino. Cresce sempre di più la domanda da parte del Sud Italia e dei paesi oltre i confini nazionali. Il mercato estero rappresenta il 33,5% della restante quota di commercializzazione. Sono soprattutto la Germania (che aumenta la quota percentuale al 28% dal 26% dello scorso anno) e gli Usa (1,7%) a registrare un aumento. Seguono Francia (1,4%), Austria (0,9%) e Svizzera (0,7%).

Anche nel 2020, il canale di vendita principale in Italia resta la grande distribuzione (GDO) con il 68,5%. Seguono i discount con il 17%, i grossisti con il 5,4%, la vendita al dettaglio con il 4,3% e la gastronomia con il 2,2%. La vendita al dettaglio è particolarmente diffusa soprattutto all’interno dei confini altoatesini (41%). Lo speck preaffettato resta comunque la prima scelta per i consumatori, con un incremento del 16,6% rispetto al 2019.

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