Dagli scarti dell’arancia si ricava carta di alta qualità

Dall’arancia alla carta: Essity lancia una linea di prodotti tissue che dà nuova vita ai residui di lavorazione alimentare.

Al via il progetto di economia circolare, nato dalla simbiosi industriale tra Essity e Favini, che riutilizza sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali – residui di arance, mais o caffè – per la realizzazione di prodotti di carta di alta qualità, riducendo la quantità di cellulosa proveniente dagli alberi. L’idea è dell’azienda attiva nei settori dell’igiene e della salute con i suoi brand TENA, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove, da anni in prima linea sul fronte della sostenibilità ambientale.

I sottoprodotti, 100% di origine italiana, vengono rilavorati meccanicamente senza utilizzo di prodotti chimici e rivalorizzati come nuova materia prima per la produzione di carte ecologiche di alta qualità, in sostituzione della cellulosa vergine. Tutto ciò avviene al 100% in siti italiani, seguendo un processo che, da un lato promuove il reimpiego delle risorse di sottoprodotto agroindustriale con basso impatto ambientale, e dall’altro consente la riduzione dell’impatto sulle foreste ottimizzando l’utilizzo della cellulosa, dando vita a un circolo virtuoso.

 

In aggiunta al progetto Crush, Essity ha da poco avviato negli Stati Uniti una nuova tecnologia, chiamata Phoenix Process™ di SFT, che converte paglia di grano in polpa adatta alla produzione di prodotti di carta, morbida e forte.

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