Rummo verso l’accordo con le banche per la ristrutturazione del debito

Il Pastificio Rummo sarebbe vicino a un accordo di ristrutturazione del debito con le banche, interrompendo così la procedura del concordato preventivo in continuità. L’accordo tra le parti – si legge sul Sole 24 Ore – prevede il pagamento integrale del debito bancario e non il 47% come nel piano concordatario: 80 milioni (su un totale di 98,8 milioni). Tuttavia il piano di ristrutturazione specifica che il rimborso avverrà con un allungamento dei tempi rispetto alla proposta concordataria e con tassi ridotti.

L’accordo di ristrutturazione del debito con gli istituti bancari (che rappresentano l’80% dei creditori concordatari) prevede il rimborso di una parte del debito, pari a 64,7 milioni, mediante un piano di ammortamento decennale; un rimborso “a bullet” (interessi e capitale in un unico pagamento) al termine del piano di 13,2 milioni; il rimborso a saldo e a stralcio di 2 milioni (pari alla metà dell’esposizione complessiva) nel corso del 2018 alle banche non aderenti all’accordo.

Il 15 ottobre 2015 lo stabilimento Rummo di Benevento fu investito dall’esondazione del Sannio, che causò la paralisi dell’azienda. I danni furono quantificati in circa 40 milioni, di cui 19 riconosciuti dalla compagnia di assicurazione. L’azienda esternalizzò temporaneamente la produzione e lo stabilimento fu riavviato in soli cinque mesi: oggi la capacità produttiva è salita al 70%, circa 70mila tonnellate di pasta l’anno.

In due anni l’azienda ha registrato una ripresa economica importante: nel 2016 dichiara di aver raggiunto con il brand Rummo una crescita di fatturato del 58%, con ricavi complessivi per 64 milioni (85 nel 2014). In dettaglio – spiega ancora Il Sole 24 Ore – il piano concordatario prevede di arrivare a 67 milioni di ricavi nel 2017 e 80 nel 2022, puntando soprattutto sullo sviluppo di Lenta Lavorazione, sul gluten free e, per il resto, sulle private label, compreso Sainsbury’s.

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