Ristorazione e nuovi scenari: chi è lo chef a domicilio?
*a cena con diritto
I confini della ristorazione, in questo primo 2024, sembrano dipanarsi verso nuove dimensioni. Una di queste è quella dello chef a domicilio, un professionista che opera direttamente presso abitazioni private.
Si tratta di una figura sempre più richiesta specie oltreoceano dove, grazie a piattaforme online che mettono in contatto domanda e offerta, si è diffusa la tendenza a rivolgersi a cuochi professionisti per la preparazione, su ordinazione, di pranzi e cene direttamente a casa. Ciò senza necessariamente escludere il ristorante inteso come luogo fisico, al contrario; lo chef a domicilio può costituire una modalità per far conoscere il proprio locale.
Ma, giuridicamente, come si può qualificare il rapporto tra cliente e professionista? Su incarico del cliente e dietro corrispettivo, determinato generalmente in funzione del numero di portate e di ospiti, il cuoco a domicilio prepara il pranzo o la cena nella cucina del padrone di casa, utilizzando propri ingredienti e strumenti di cucina (a meno che non sia il cliente a occuparsi della spesa mettendo a disposizione le relative attrezzature), provvedendo alla scelta delle bevande, e, ove richiesto, all’organizzazione di servizi aggiuntivi, quali la mise en place e/o il servizio al tavolo.
Ciò detto, sul piano squisitamente contrattuale, occorre precisare che nel nostro ordinamento non è ancora stata approvata una specifica disciplina. Tuttavia, si ritiene che tale attività rientri tra quelle di somministrazione disciplinate dalla Legge n. 287/1991 e s.m. e dalle normative adottate dalle singole regioni per disciplinare, sul proprio territorio e in piena autonomia, per coloro che operano nel settore somministrazione di alimenti e bevande.
In particolare, lo svolgimento di tale attività, in quanto avente ad oggetto la preparazione di alimenti, richiede al cuoco a domicilio il possesso di partita Iva – codice Ateco 56.21.00 – che fa riferimento a “Catering per eventi, banqueting” – della certificazione HACCP (regolamento CE n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari), a garanzia del rispetto delle norme di igiene e salute alimentare, oltre al conseguimento dell’abilitazione alla somministrazione di alimenti e bevande a domicilio (SAB).
A questo punto non rimane altro che godersi un pranzo o una cena direttamente a casa propria, senza preoccupazioni di pentole sui fuochi o allestimento della tavola, in attesa che lo chef trasformi il nostro salone in un vero e proprio ristorante…
*di alessandro klun