A young dad and his daughter are buying frozen pasta in the supermarket

Report surgelati: record di consumi nel 2021

Nel 2021 in Italia sono stati consumati pro capite 16 kg di prodotti surgelati, segnando un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. É quanto emerge dal rapporto annuale sui consumi dei surgelati in Italia realizzato da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati.

Lo scorso anno, il consumo totale di surgelati ha superato le 940 mila tonnellate, attestandosi a quota 941.561. Si consolida anche la crescita del retail, che registra un +1,7%, e si conferma in modo significativo il fuori casa (+19,6%).

A beneficiare di questo positivo andamento, tutti i segmenti merceologici del settore. Si confermano sul podio: vegetali (255mila tonnellate nel retail), ittici (113mila tonnellate) e patate (quasi 86mila tonnellate). In crescita anche pizze e snack (con un +4,2% degli snack salati) e piatti ricettati (+10,2%). Sul fronte export: le esportazioni di pizze surgelate “made in Italy” segnano un’accelerazione della crescita rispetto al biennio precedente: +18,1% a valore e +17,7% a volume, e il mercato statunitense si conferma recettivo e strategico per i prodotti frozen italiani.

Per gli italiani il cibo rappresenta molto di più di una semplice necessità; è sinonimo di soddisfazione, piacere, condivisione, convivialità e salute. Questi valori hanno guidato le scelte alimentari del Paese anche nell’ultimo anno.

Giorgio Donegani, presidente di IIAS

«Lo scorso anno è stato ancora una volta molto importante per i consumi dei prodotti sottozero – spiega Giorgio Donegani (a destra nella foto), presidente IIAS – Abbiamo avuto la conferma di come i surgelati siano diventati parte integrante delle scelte alimentari di tutti gli italiani, grazie ai loro punti di forza: l’alto livello qualitativo delle materie prime; l’elevato apporto nutrizionale; l’ampiezza della proposta; la praticità d’uso; la disponibilità in ogni periodo dell’anno; la valenza anti-spreco e, in generale, la rispondenza alle crescenti esigenze di consumo sostenibile. Tutto il settore – insiste Donegani – è oggi fortemente impegnato a garantire, alla crescente platea di consumatori sempre più propensi a portare abitualmente alimenti surgelati sulle proprie tavole (per oltre 9 italiani su 10 è una consuetudine radicata), prodotti di alta qualità e con prezzi accessibili, anche nel manifestarsi di scenari internazionali sfavorevoli e non privi di allarme. Il 2022 – continua il Presidente IIAS – si è aperto con non poche criticità: l’aumento dei costi delle materie prime e soprattutto dell’energia, insieme alle crescenti difficoltà di approvvigionamento provocate da eventi climatici estremi (siccità) e ai notevoli problemi incontrati dalla logistica e dai trasporti a livello globale, mette in grande difficoltà l’intera industria alimentare (e non solo), compreso il settore dei surgelati».

Il 2022

Dal punto di vista dell’andamento dei consumi, i primi mesi del 2022 hanno segnato una leggera frenata del canale retail, peraltro ampiamente attesa dopo due anni di aumenti straordinari (quasi +14% a volume nel periodo 2020-2021 rispetto ai valori pre-Covid), con ottima tenuta dell’indice di penetrazione dei surgelati negli acquisti delle famiglie italiane verificatosi nel periodo della pandemia. Prosegue, inoltre, la ripresa dei consumi fuori casa, a sua volta incoraggiata dagli ulteriori allentamenti delle misure restrittive.

Quanto vale il settore surgelati?

Nel 2021, i surgelati hanno proseguito il cammino di crescita già iniziato negli anni precedenti, attestandosi su un valore di mercato che oscilla tra i 4,6 e i 4,8 miliardi di euro, pari al +5,3% rispetto al 2020.

A contribuire a questo importante risultato, da un lato, il mercato retail, che ha superato le 605mila tonnellate (+1,7% vs. 2020) arrivando a coprire il 66,4% del valore di mercato; dall’altro, il fuoricasa, che con la sua ripartenza, ha toccato le 240mila tonnellate (registrando un +19,6% dopo il drammatico -37% del 2020). Una ripresa però ancora ben lontana dai valori pre-pandemia e che necessita ora di essere consolidata.

Si attesta su quota 96mila tonnellate il dato complessivo delle vendite e-commerce e door-to-door, che oggi rappresentano circa il 10% di tutti i consumi di surgelati in Italia, con significativo incremento delle vendite online, che dopo gli aumenti record del 2020 hanno continuato a crescere, nel 2021, di un +20,6% a volume e un +17,4% a valore.

L’export

Grazie agli accordi raggiunti da UIF-Unione Italiana Food, inoltre, il 2021 è stato il primo anno in cui le aziende italiane di pizze surgelate operanti su tutto il territorio della Penisola hanno potuto esportare sul mercato americano anche le pizze contenenti carne suina / prodotti di salumeria: una grande opportunità per chi voglia intercettare i gusti dei consumatori statunitensi, notoriamente amanti della “pepperoni pizza” il cui ingrediente principale è il salame piccante.

Negli ultimi due anni (2021 vs 2019) l’export di pizze surgelate made in Italy ha così segnato una crescita notevole: +18,1% a valore e +17,7% a volume.

«L’andamento 2021 dell’export conferma – conclude il presidente IIAS Donegani – la grande vitalità del settore italiano dei surgelati, malgrado le non poche difficoltà incontrate prima a causa del perdurare della pandemia e poi per gli aumenti dei prezzi energetici e delle materie prime, per i crescenti problemi nella logistica e nei trasporti e, da febbraio di quest’anno, per lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, con il conseguente inasprimento dei rapporti internazionali. In questo complesso, il mercato americano sta assumendo una importanza strategica anche per l’export del frozen food italiano».

Letizia Ceriani

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