Placido Volpone certifica la sua falanghina su blockchain
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Bitcoin. Come sapete, la moneta elettronica più famosa del momento si basa su una tecnologia chiamata blockchain. Pochi sanno, però, che questi registri si prestano agli usi più disparati. Come, ad esempio, la certificazione delle filiere vitivinicole.
La prima cantina, al mondo, a intuire la potenzialità dell’applicazione del sistema blockchain alla certificazione della filiera che vive e si muove dietro un suo prodotto è stata Placido Volpone. Si tratta della cantina fondata nella seconda metà degli anni Settanta dall’attore Michele Placido insieme al suo amico di sempre, Domenico Volpone e ancora oggi appartenente alle loro rispettive famiglie.
Grazie alla realizzazione di un progetto in collaborazione con EY ed EzLab, Placido Volpone è riuscita a certificare la filiera del suo vino Falanghina su blockchain (registro distribuito e immodificabile che permette di tracciare la produzione di qualsiasi tipo di prodotto, col fine di garantire la provenienza e la qualità dei prodotti finiti) come primo vino al mondo a Km zero virtuale.
Si tratta di un’innovazione importante che conferma l’attenzione crescente dei produttori dell’agroalimentare italiano verso la trasparenza e l’innovazione.