Pata: annullata multa da 250mila euro per pubblicità ingannevole

Il Consiglio di Stato ha accolto integralmente il ricorso di Pata contro il provvedimento dell’AGCM sul caso delle presunte pratiche commerciali scorrette riguardo alle patatine fritte in busta.

La vicenda è iniziata nel 2014 quando, oltre a Pata, sono state sanzionate dall’AGCM anche San Carlo, Ica Foods e Amica Chips per presunte indicazioni ingannevoli riportate sui pa dei prodotti. In particolare, nel provvedimento dell’Autorità si affermava che il packaging delle patatine fritte a marchio Pata, nelle indicazioni relative alle caratteristiche organolettiche e alla dicitura “artigianale”, avrebbe violato la disciplina a tutela del consumatore, costituendo quindi una pratica commerciale scorretta.

In primo grado il TAR Lazio – Roma aveva respinto tutti i ricorsi distintamente promossi dalle quattro società sanzionate. Lo scorso 8 maggio, i giudici di Palazzo Spada hanno invece accolto l’appello di Pata annullando la relativa sanzione.

Pata è stata è stata assistita da Ughi e Nunziante (clicca qui per leggere la notizia su legalcommunity.it).

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