Con +30% di vendite all’estero, Pasta Sgambaro punta alla Cina

Nel 2021, Sgambaro punta a consolidare i volumi del precedente anno e registrare un’ulteriore crescita delle vendite pari al 5%. Entro tre anni l’azienda vuole portare il peso dell’estero sul giro d’affari complessivo, pari a 21 milioni di euro, al 30%, dall’attuale 18-20%.

Per i produttori di pasta italiani il 2020 è stato un anno di vendite record non solo in Italia, ma anche fuori dai confini nazionali. Secondo Coldiretti, a livello di comparto, l’esportazione è cresciuta del 16%. Dato che sfiora il raddoppio nel caso di Sgambaro, che ha chiuso il bilancio con un aumento del fatturato estero pari al 30%.

 

“È un risultato eccezionale in tutti i sensi”, commenta Pierantonio Sgambaro (nella foto), presidente dello storico pastificio veneto. “Da un lato, siamo ben consapevoli che tale performance sia strettamente connessa all’emergenza sanitaria e sappiamo, anzi ci auguriamo, non si replicherà. Dall’altro accogliamo con grande soddisfazione un segnale importante: la pasta di alta qualità è sempre più riconosciuta e apprezzata anche in Paesi che non condividono la stessa tradizione e passione per questo prodotto di noi italiani”.

Sgambaro produce dal 2001 una sola linea di pasta di grano duro, utilizzando esclusivamente materia prima italiana. La pasta acquistata a Copenaghen o Riad è quindi la stessa che si trova sugli scaffali di Milano o Bologna.

Il pastificio gode di un ottimo posizionamento nel Nord Europa, in particolare Danimarca, Finlandia e Svezia, ma anche Islanda.

 

Sta lavorando per entrare o ampliare la presenza in grandi mercati europei come Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, e guarda con interesse l’evoluzione del comportamento d’acquisto nei Paesi dell’Est Europa e in Russia, aree che tradizionalmente premiamo strategie pricing molto competitive. “Anche se parliamo di volumi molto bassi, negli ultimi mesi abbiano iniziato a spedire in Repubblica Ceca, Polonia e Serbia”, racconta Federico Gris, direttore commerciale di Sgambaro. “Un fatto curioso: in Russia è soprattutto il mondo della ristorazione d’alta gamma a ordinare la nostra pasta.”

Il raggio d’azione di Sgambaro si estende infatti dall’Arabia Saudita a Israele, fino al Sudafrica, e dall’Australia ai Paesi del Sud-est Asiatico e al Giappone, senza dimenticare il Canada (che dal pastificio veneto compra la pasta di Kamut®, materia prima – l’unica non prodotta in Italia – che l’azienda importa proprio dal Nord America).

 

 

La sfida più grande e impegnativa di Sgambaro è far comprendere ai consumatori stranieri il valore della pasta italiana di alta qualità. Si tratta di una sfida che il pastificio ha già affrontato proprio in Italia vent’anni fa.

 

“Di fronte ai diversi brand di pasta tricolore presenti sullo scaffale del supermercato, ci si chiede perché scegliere proprio il 100% made in Italy di Sgambaro”, spiega Gris.

 

“Rispondere a questa domanda è cruciale: ‘educare i consumatori’ è uno degli ingredienti della nostra strategia di sviluppo all’estero. Lavoriamo a stretto contatto con gli agenti o gli importatori nostri partner, fornendo materiali informativi e di marketing, contenuti per la comunicazione su diversi canali, inclusi i social […]”.

 

Dopo aver ottenuto la certificazione Star-K Kosher, che ha aperto un importante sbocco sul mercato israeliano, Sgambaro ha superato il rigoroso iter di certificazione Halal. “Abbiamo intrapreso il percorso su suggerimento di un importatore che lavora in Malesia e Thailandia”, spiega Gris. “Oltre a questi due Paesi, il riconoscimento internazionale Halal ci ha permesso di entrare in Indonesia e Arabia Saudita.”

 

Dal confronto con uno dei maggiori distributori online di integratori locale ha preso forma il progetto “Colourful Pasta” in Cina, ancora in fase di sviluppo. Si tratta della creazione di cinque referenze di pasta aromatizzate con curcuma, spinaci (verde), pomodoro (rosso), barbabietola (viola) e alga spirulina (verde-azzurro scuro).

“Ci permetterà di rivolgerci a un target ben definito di consumatori cinesi che, oltre alla qualità della pasta, sono interessati a un prodotto arricchito di nutrienti e dall’aspetto glamour”, commenta Gris. “Considerando che una ‘nicchia di mercato’ in Cina rappresenta potenzialmente milioni di persone, l’iniziativa potrebbe dare una spinta significativa alla nostra crescita in questo Paese”.

Leggi l’articolo: Pasta Sgambaro, la scelta di rimanere italiani al 100%

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