Con Orapesce dalla rete alla Rete
Con Orapesce la pescheria diventa digitale e la freschezza del pesce dell’Adriatico arriva a domicilio grazie a una logica di filiera corta. Per la startup il futuro è il b2b e la conquista di mercati europei.
di francesca corradi
Con i ritmi di vita sempre più frenetici spesso si rinuncia a mangiare pesce a favore della più facile bistecca, pronta in due minuti, del merluzzo impanato “salva cena” o di un pesce conveniente ma allevato o pescato chissà dove.
Giacomo Bedetti (nella foto a sinistra) – il banker riminese di nascita e veronese d’adozione – e Alberto Mazza (nella foto a destra) nel marzo 2018 si sono, infatti, inventati un servizio che risponde alle esigenze sia di chi produce che di chi consuma andandosi a inserire in un mercato, quello ittico online, ancora poco “navigato” che rappresenta, secondo l’Osservatorio Netcomm, nemmeno l’1% del totale sui 3 miliardi di valore del comparto.
Grazie alla startup Orapesce il cliente sceglie sullo shop online il pesce che desidera mangiare, trasmette l’ordine della spesa al peschereccio e riceve a domicilio il prodotto nostrano appena pescato (non decongelato).
Dietro a quello che potrebbe essere visto come banale servizio di consegna di pesce c’è anche un concetto di etica e responsabilità sia verso i consumatori sia verso il Pianeta: si rispetta l’ambiente e il mare, le stagioni, il fermo pesca e i fondali.
Il prodotto che si mette nel piatto è quindi pesce di qualità, sano, sicuro e pescato o allevato in Italia. A questo si aggiunge la praticità di utilizzo perché il tutto viene recapitato a filetti, pronto per essere cucinato.
Ed è proprio la fruibilità la marcia in più della startup di Verona, il cui slogan è “quel che paghi è quel che mangi”. Le lavorazioni di eviscerazione, spellatura e sfilettatura sul pesce sono, infatti, compiute da laboratori certificati, e la consegna avviene per mezzo di box ad hoc.
La logica di filiera corta va quindi a premiare anche i pescatori che hanno così un più equo compenso senza per forza dover contrattare il prezzo con la gdo che, oggi, influenza e gestisce buona parte del mercato ittico nazionale. Tutto questo è possibile grazie a relazioni dirette con le cooperative di pescatori del litorale Adriatico con un modello operativo e di vendita snello che si ispira ai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) o ai cosiddetti “farmer’s market”.
Il servizio è al momento attivo con tre giorni di consegne la settimana, dal mercoledì al venerdì e una copertura su tutta Italia.
Il team di Orapesce, con un modello nato all’interno di una classe executive MBA del MIP Politecnico di Milano, ha sviluppato l’idea di business fino a consolidare circa 500 clienti con quasi 2mila ordini e un tasso di riacquisto con frequenza mensile del 25%.
Dopo un primo fundraising di 35mila euro, e un secondo, nel settembre 2019, di 82mila euro, ora la startup è presente sulla piattaforma di crowdfunding Mamacrowd fino al 30 marzo.
I fondi raccolti saranno utilizzati per: una campagna di comunicazione; creare un magazzino multiprodotto; estendere la propria presenza al canale horeca, in cui è già stato avviato un progetto pilota nel 2019.
Orapesce, che ha chiuso il 2019 con un fatturato…
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