Offerta cinese da 7,5 miliardi per Esselunga

Ombre cinesi sul futuro di Esselunga. Secondo quanto riporta Repubblica, il colosso cinese dell’immobiliare e dell’energia Yida International Investment Group ha fatto pervenire a tutti gli azionisti della holding Supermarkets Italiani e dell’immobiliare Villata un’offerta da 7,5 miliardi di euro per l’acquisto della catena di supermercati.

Si tratta di un’offerta superiore rispetto alla valutazione da parte dei fondi di private equity Blackstone e Cvc, che avevano valutato il gruppo tra 4 e 6 miliardi (a seconda dell’inclusione o meno delle attività immobiliari) prima della scomparsa del fondatore Bernardo Caprotti. Nelle sue ultime volontà, Caprotti si era raccomandato con i suoi eredi di vendere l’Esselunga a un gruppo industriale internazionale.

La figlia Marina Caprotti, erede insieme alla madre Giuliana Albera (seconda moglie di Caprotti), detiene il 70% del gruppo e il 55% della società immobiliare che raggruppa alcuni dei centri commerciali affittati alla stessa Esselunga. La restante parte è detenuta dai due altri figli di Caprotti, Violetta e Giuseppe, avuti dal primo matrimonio.

Col recente rinnovo della governance, Marina Caprotti è stata nominata vice presidente di Esselunga, che ha fatturato 7,5 miliardi nel 2016. La madre Giuliana Albera ha invece assunto il ruolo di presidente onorario. Nel board è entrato anche Francesco Moncada di Paternò, marito di Marina, mentre nel ruolo di presidente è stato confermato l’avvocato Vincenzo Mariconda.

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