Nomisma Wine Monitor, vola l’e-commerce del vino

Secondo l’ultimo report Nomisma Wine Monitor, realizzato in collaborazione con NielsenIQ, continuano a crescere le vendite a valore di vino nel canale off-trade in Italia.

Si registra un aumento del 10% in iper e super e del 2% nei discount nel primo semestre di quest’anno. Ma è soprattutto l’e-commerce dei retailer generalisti che, dopo aver messo a segno un +141% nell’anno più duro della pandemia, continua a correre con un ulteriore balzo in avanti del 350%.

“La continua crescita delle vendite on-line anche dopo i momenti più critici della pandemia confermano lo sviluppo strutturale di questo canale per il mercato del vino, una delle tante eredità che ci sta lasciando il Covid a livello mondiale”, dichiara Denis Pantini, responsabile agroalimentare Wine Monitor di Nomisma.

Confrontando la spesa on-line con il carrello di vini acquistati a scaffale, si evince un valore medio più elevato a favore dell’e-commerce. Mentre nei punti vendita della GDO in Italia, i DOP rappresentano circa il 40% dei quantitativi di vino acquistati (sempre al primo semestre 2021), negli ordinativi on-line tale percentuale arriva al 54%.

Nel dettaglio, a fronte di un’incidenza degli spumanti del 12% sui volumi di vino acquistati a scaffale nella gdo italiana, nel canale e-commerce tale peso arriva al 16%. Inoltre, sempre in tema di bollicine, il peso di champagne e metodo classico arriva al 12% nel carrello on-line contro l’8% delle vendite a scaffale. Anche per quanto riguarda i vini biologici l’incidenza è doppia nel caso della spesa on-line.

“Il prezzo medio della spesa di vini acquistati on-line presenta un differenziale di circa il 38% nel caso dei vini fermi e frizzanti e del 19% nel caso degli spumanti rispetto agli acquisti a scaffale, uno scostamento che deriva dalla diversa composizione – tipologica, ma anche per brand e packaging – dei due carrelli di spesa”, sottolinea ancora Pantini.

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