llly accelera la crescita globale: investimenti, acquisizioni e sostenibilità

di letizia ceriani

Il caffè Illy, in Italia, è un’istituzione. Con quasi un secolo di storia alle spalle, l’azienda, presente attraverso filiali e distributori in oltre 130 Paesi nel mondo, non mostra segni di stanchezza e registra importanti risultati in un mercato segnato dal costante rialzo dei prezzi della materia prima, dalle pressioni finanziarie – accentuate dall’annuncio dei dazi doganali da parte del presidente americano Trump -, e dalle sempre mutevoli stagioni consumistiche.

L’antica bevanda – nata probabilmente nel Medioevo in una zona compresa tra l’Etiopia e lo Yemen, ed esplosa in Europa nella prima metà del Seicento -, è vestita di un fascino fatto di storia, cultura, biodiversità e innovazione. Tutti aspetti chiari ed evidenti quando si parla di aziende come la triestina Illy, fondata nel 1933 da Francesco Illy, di origini ungheresi, capostipite della famiglia tutt’ora proprietaria del gruppo all’80%, mentre il restante 20% è in mano, dal 2020, al fondo americano Rhône Capital.

Illy produce un unico blend 100% arabica, composto da 9 ingredienti diversi e seleziona solo l’1% dei migliori chicchi senza difetti. Ogni giorno vengono gustate più di 10 milioni di tazzine di caffè Illy all’interno di bar, ristoranti, alberghi, case e uffici in tutto il globo.

«Dal 1933 ci impegniamo a deliziare le persone nel mondo con il miglior caffè che la natura possa offrire -. Racconta, interpellata da MAG, Olga Bologna, Chief Strategy and Investor Relations Officer di Illycaffè -. Questa missione guida le nostre strategie di crescita e consente di custodire un’importante eredità di etica ed eccellenza». Una narrazione che dimostra la propria coerenza nella studiata gestione della filiera produttiva, e da un piano d’espansione molto ambizioso sostenuto da numeri incoraggianti.

Sono infatti positivi i dati finanziari dell’ultimo triennio e lo conferma anche Bologna. Nel 2024 sono stati registrati ricavi pari a 630 milioni, in aumento del 6% rispetto all’anno precedente, grazie alla crescita organica su tutti i principali mercati e canali. Anche il 2025 è partito e prosegue bene. «Il primo semestre del 2025 si è chiuso con un miglioramento di tutti gli indicatori economici. A fine giugno il fatturato ha raggiunto i 319 milioni di euro, segnando un incremento dell’11% a cambi costanti, guidato in larga parte dalla crescita organica del business e, in misura minoritaria, da un adeguamento dei prezzi a fronte dell’aumento dei costi della materia prima. Anche la redditività è risultata in aumento nonostante l’impennata del caffè verde, che impatterà in maniera più importante nella seconda parte dell’anno».

La crescita è sostenuta anche dall’espansione territoriale, in Italia e all’estero…

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Letizia Ceriani

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