Howard Schultz dice addio a Starbucks…e pensa alla Casa Bianca
Dopo quarant’anni, il numero uno della società americana del caffè lascia la multinazionale Starbucks con trecentomila dipendenti e un fatturato di oltre ventiquattro miliardi di dollari.
Alle dimissioni da amministratore delegato nel 2017 seguono quelle da presidente esecutivo. Schultz (nella foto) a partire dal 26 giugno non avrà più nessun incarico in Starbucks, a lui succederà Myron Ullman, ex presidente e CEO di J. Penney, la catena di grandi magazzini statunitensi.
Schultz è noto a tutti per il suo impegno a favore dei diritti dei lavoratori, che godono di un programma di copertura sanitaria e benefit tra i più avanzati in America. “Per anni ho sognato di costruire un diverso tipo di azienda, una che avesse il potenziale per migliorare le vite dei lavoratori e durare molto tempo dopo la mia assenza”, ha scritto Schultz ai dipendenti Starbucks.
Il manager, che in quattro decadi ha portato la società a 28 mila punti vendita in 77 paesi, manterrà il titolo onorifico di presidente emerito. Fiero oppositore della Casa Bianca e della politica di Trump, all’età di 64 anni, potrebbe presto scendere in politica a fianco dei democratici.
Per la maxi-catena di caffetterie lo sbarco in Italia è previsto a Milano per l’autunno 2018.