Galatime: la buone maniere a tavola

Galatime è il nuovo libro sul galateo (anche a tavola) scritto a quattro mani da Carlo Cambi e Petra Carsetti edito da Maretti editore.

Una terapia intensiva di buone maniere per rieducarci al piacere delle relazioni, per lasciarci alle spalle i mesi bui dell’isolamento e per
rendere vero che da “questa crisi usciremo migliori”. Come scrive Bruno Vespa nell’introduzione: “Il modo di vestirsi, di ricevere, di apparecchiare una tavola e di sedervisi decentemente è stato travolto dall’ineducazione di massa che dal linguaggio è dilagata in ogni campo, creando, in qualunque livello sociale, un analfabetismo dei comportamenti che sta via via trasformandosi in analfabetismo generale di ritorno (…). Sono tempi in cui l’Italia guarda finalmente con maggiore ottimismo al suo futuro. E se fosse un futuro anche un po’ più educato?” Senza scomodare Gustave Flaubert, Galatime ha anche l’intento di essere una “ri-educazione sentimentale”.

Questo libro presenta una triplice chiave di lettura: la prima saggistica data dalle introduzioni storiche di ogni capitolo; la seconda pratica, i “comandamenti” per il buon comportamento; la terza narrativa perché si racconta il divenire delle relazioni attraverso la lente delle buone maniere. I 17 capitoli del volume, corredati dalle foto d’autore di Lido Vannucchi , un tra i più quotati fotografi di food italiani, tra cui alcune rarità come la forchetta da melone o da sardine o il cucchiaio forato per servire i sottolio, spaziano dall’arte di viaggiare a quella di allestire la tavola, dalla cerimonia del tè ad un attualissimo e indispensabile uso della netiquette per sottrarsi alla volgarità, ma anche alle spiacevoli sorprese, dei social e imparare a dialogare correttamente in rete.

Nelle note storiche – ogni capitolo ha la prima parte che spiega come e perché alcune norme di comportamento si sono venute stratificando e da che cosa scaturiscono – viene scandita una sorta di antropologia delle buone maniere con curiosità sorprendenti: dalla nascita dell’aperitivo, al perché non si dicono certe frasi, fino al linguaggio dei fiori. Se chiediamo ai due autori perché hanno scritto Galatime la risposta è : “Vorremmo che il libro servisse a risvegliare il desiderio di conoscersi per apprezzarsi e che da questo rieducarci alle buone maniere nascesse una richiesta di bello e di buono. Ci piacerebbe sapere che due ragazzi si sono dati appuntamento con un po’ di batticuore, che degli amici si sono incontrati con una reciproca e armonica manifestazione di affetto, che in famiglia ci si ritrova con rispetto. Come un bicchiere di ottimo vino vorremmo che Galatime lasciasse a ogni incontro un retrogusto di felicità”.

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