Food & finanza: gli sviluppi su De Cecco e Guala Closures

Si rinnova il legame tra la finanza e le aziende del settore food. De Cecco punta all’Ipo per il 2018 e ha iniziato a valutare gli istituti di credito in grado di sostenere la riorganizzazione manageriale in vista della quotazione. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, che cita come fonte Dealreporter, un incarico in tal senso sarebbe stato affidato a Credit Suisse e Unicredit. Inoltre l’azienda della pasta è alla ricerca di un amministratore delegato esterno, che opererebbe in aggiunta ai tre top manager espressione della famiglia (il presidente Filippo Antonio De Cecco e i due amministratori delegati Saturnino e Giuseppe Aristide De Cecco).

I proventi dell’Ipo potrebbero consentire al gruppo di espandersi negli Stati Uniti, sulla scia di un business plan molto aggressivo. De Cecco ha chiuso il 2016 con ricavi per 447,5 milioni di euro, principalmente dalla produzione di pasta e in quota minore di olio d’oliva, passata di pomodoro e riso, con un aumento anno su anno pari al 5,7%.

Sempre in ambito finanziario, sarebbero arrivate le offerte per Guala Closures, azienda italiana attiva nelle chiusure per bevande alcoliche, bibite, vino, olio, farmaceutica, cosmetica. Gli advisor Credit Suisse e Barclays avrebbero ricevuto le proposte vincolanti per il gruppo. In campo ci sarebbero l’australiana Amcor, un consorzio guidato da Edizione Holding e che comprende Goldman Sachs, Cornell Capital e Astorg.

Ora resta da capire se le offerte otterranno la valutazione voluta dagli azionisti (cioè aPriori Capital Partners e Nb Renaissance), ossia circa 1,3 miliardi. Secondo quanto indicato da Reuters, nel caso in cui le offerte siano insoddisfacenti, il presidente e azionista Marco Giovannini (nella foto) potrebbe optare per un management buyout affiancato a qualche fondo.

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